L’abbraccio di Kiev apre il giovedì delle Corrispondenze. In serata arrivano a Monte del Lago Michela Marzano e Marco Paolini
Giovedì 8 settembre, alle 18, nella Sala conferenze di Villa Aganoor, irrompe al festival la cronaca personale e collettiva con la presentazione del libro di Mariangela Rossi, giornalista e scrittrice, L’abbraccio di Kiev. Lettera a una bambina rinata (I Solferini). Nell’inverno del 2012, Mariangela e suo marito Michele hanno viaggiato in Ucraina per adottare, nella regione di Luhansk, nel Donbass, una bambina di nove anni, Anastasia: lunghi mesi in un Paese bellissimo e difficile, per tanti aspetti europeo, ma con il sapore di un altrove. Oggi, la guerra in Ucraina porta in Italia l’interprete che li aveva seguiti allora, Elèna, fuggita dalla sua città in fiamme e sfollata a Bergamo. È un ritrovarsi commovente e amaro. Un racconto autobiografico che ripercorre un’avventura, illumina un popolo e una terra, spiega il senso dell’accoglienza come necessità umana. Madre e figlia, infine, si interrogano insieme: cos’è la pace, cosa l’appartenenza? Le pagine ci offrono uno sguardo intimo e partecipe sull’Ucraina, sulla sua anima e sulle sue tensioni. Una storia che la guerra rende di scottante attualità, ma che l’amore rende universale: la maternità come scelta capace di valicare ogni frontiera.
Il festival propone, alle 19, in piazzetta Sant’Andrea, Michela Marzano. La filosofa, saggista e scrittrice arriva per presentare il suo libro, Stirpe e vergogna (Rizzoli).
Un libro, tra romanzo e memoir, dalla voce schietta e incalzante, che pur sospendendo il giudizio non smette di interrogarci e di invitarci a coltivare la memoria, perché “solo così si può sperare che certe cose non accadano più”. Michela Marzano intreccia il passato familiare alle pagine più controverse della storia del nostro Paese. Michela non sapeva. Per tutta la vita si è impegnata a stare dalla parte giusta: i fascisti erano gli altri, quelli contro cui lottare. Finché un giorno scopre il passato del nonno, fascista convinto della prima ora. Perché nessuno le ha mai detto la verità?
Gran chiusura di giornata con il sold out di Marco Paolini che alle 21.15 va in scena con lo spettacolo dal titolo Antenati, the grave party. Antenati è uno spettacolo, legato al progetto La Fabbrica del Mondo, che ripercorre l’evoluzione della nostra specie. Attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni, con le 4.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, quel piccolo nucleo africano da cui tutti gli abitanti del pianeta della nostra specie provengono.
Nato nell’ambito del Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj, riservato a lettere e carteggi, l’evento si è costruito negli anni una veste unica unendo in maniera inedita dibattito sull’attualità, analisi storico-sociologica e letteratura attraverso lettere e corrispondenze, diventando un salotto contemporaneo capace di parlare a tutti. All’intero del programma di questa edizione sono molti gli spunti che arrivano dagli anniversari: il trentesimo anniversario della scomparsa dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; il 100° dalla nascita di Pier Paolo Pasolini; i 100 anni dalla nascita di Margherita Hack, con un incontro rivolto ai bambini.
Il Festival delle Corrispondenze è organizzato e promosso dall’Assessorato alla cultura del Comune di Magione, con il sostegno di Regione Umbria, Fondazione Perugia, Ministero della Cultura-Direzione regionale Musei Umbria, GAL Trasimeno-Orvietano. La manifestazione si svolge, come da tradizione, nello splendido scenario naturale del borgo di Monte del Lago (Magione) affacciato sul Trasimeno.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
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