70 anni di repubblica, 70 anni di voto alle donne in italia

Un dibattito con l'on. Sereni chiude a Castiglione la mostra di Palazzo della Corgna

70 anni di voto alle donne (1 luglio)Sarà la vicepresidente della Camere dei Deputati Marina Sereni, venerdì 1° luglio alle ore 18 a Palazzo della Corgna, a chiudere degnamente la mostra e le iniziative castiglionesi legate alla ricorrenza dei 70 anni della Repubblica Italiana, che è anche il settantesimo anniversario del voto alle donne. Organizzato dal Comune di Castiglione del Lago, il dibattito sarà moderato da Anna Mossuto, direttrice del Corriere dell’Umbria e vedrà la partecipazione della professoressa Cristina Papa, ordinario di discipline demoetnoantropologiche presso l’Università di Perugia, con gli interventi del sindaco Sergio Batino e dell’assessore alla cultura Ivana Bricca. «La presenza della direttrice Mossuto – spiega Ivana Bricca – di un’illustre docente universitaria come Cristina Papa, che ha dato il suo contributo alla Scuola di Demoetnoantropologia con sede a Castiglione del Lago, insieme alla partecipazione di un’alta carica istituzionale come Marina Sereni, anch’essa cittadina umbra, vuole valorizzare un dibattito incentrato su una dimensione storica locale e non, analizzando come il nostro territorio si è preparato a quell’evento determinante per la ricostruzione del nostro paese e come 70 anni di Repubblica hanno cambiato il volto della nostra comunità. La partecipazione delle donne ed il loro coinvolgimento nella costruzione della nuova forma di Governo, nonché l‘inaugurazione della loro partecipazione alla vita politica, sarà anche l’occasione per capire come questi 70 anni hanno inciso nella vita delle donne del Trasimeno cogliendone i cambiamenti dal punto di vista culturale, economico e sociale ed il ruolo che esse hanno svolto nel produrre questi mutamenti».

La mostra dal titolo “Dalle macerie della guerra al Referendum del 2 Giugno 1946”, che è stata inaugurata lo scorso 22 maggio, si concluderà sabato 3 luglio ed è il frutto di una ricerca fatta da volontari e studiosi della storia della comunità castiglionese, su come essa, uscendo dalle rovine della Seconda Guerra Mondiale, si è preparata ad affrontare la ricostruzione, partecipando al Referendum Costituzionale. «La mostra – prosegue Bricca è stata realizzata con il contributo della Banca Valdichiana e contiene ed espone materiali inediti appartenenti all’area del Trasimeno ed in particolare di Castiglione del Lago, costituiti da fotografie, documenti ed oggetti. Di particolare importanza ed originalità è anche il plastico raffigurante la struttura del vecchio aeroporto militare Eleuteri, realizzato dal gruppo degli scout sotto la guida di uno dei membri del Comitato promotore Luca Petrucci. Oltre a questo momento la mostra ha avuto un’altra importante occasione di animazione culturale, costituita dalla conferenza fatta lo scorso 18 Giugno sul tema del passaggio del fronte sul territorio, ispirata alla battaglia sulla linea del Trasimeno, a cui hanno partecipato il Presidente dell’ISUC, professor Mario Tosti, lo storico appassionato Bruno Teatini, Nicola Torrini che ha curato la raccolta delle testimonianze ed il professor Francesco Folcolini, che ha svolto il ruolo di moderatore».

L’evento di venerdì 1° luglio conclude una tappa del percorso sulla ricostruzione della memoria del nostro territorio, già iniziato con l’allestimento di una prima mostra sulla “Grande Guerra” (i materiali sono stati acquisiti anche dall’ISUC per essere inseriti nella sua documentazione ufficiale) ed aprire una riflessione con i cittadini su due importanti temi: l’affermazione della Repubblica, i suoi effetti nell’evoluzione storica del secondo Novecento e l’ingresso delle donne nella vita politica ed istituzionale attraverso l’esercizio del diritto di voto.

«La conduzione dell’iniziativa affidata ad una rappresentanza di genere femminile – conclude Bricca – vuole sottolineare il valore di grande civiltà e modernità che l’avvento della Repubblica ha portato in Italia, estendendo il voto alle donne, seppur con un certo ritardo: un Paese il nostro che usciva da un ventennio di dittatura e dalle rovine della guerra. Serve poi a far riflettere su come tale civiltà e modernità, anche alla luce dei recenti episodi di violenza contro le donne, viene di nuovo messa in discussione».

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