Museo Archeologico Virtuale, presentato a Castiglione
Presentazione ufficiale oggi a Castiglione del Lago per il progetto “Il Museo Archeologico Virtuale” di Castiglione del Lago, quando scuola e tecnologia sono al servizio della conoscenza e del movimento turistico del territorio. Teatro dell’evento Palazzo della Corgna con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Superiore Rosselli di Castiglione del Lago e con ospite d’onore l’on. Dorina Bianchi, Sottosegretario al Turismo del Mibact e con la partecipazione dell’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini. Ha presentato l’evento Fiorello Primi nella doppia veste di presidente dell’Archeo Trasimeno e dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia”. «La collaborazione virtuosa – ha dichiarato Primi – fra Scuola Rosselli, Comune di Castiglione del Lago e Archeo Trasimeno è nata qualche anno fa quasi per caso con l’obiettivo di realizzare cose importanti senza soldi ma con tanta creatività. Abbiamo sfruttato le eccellenze interne al Rosselli per valorizzare il patrimonio contenuto nell’Antiquarium interno al percorso museale utilizzando gli studenti e le nuove teconologie con l’apporto fondamentale degli archeologi Sabrina Batino e Walter Pagnotta».
«Mettere la cultura a disposizione di tutti - ha affermato l’onorevole Bianchi – è l’obiettivo principale di questo progetto, ed è un obiettivo perfettamente in linea con gli auspici del Governo che ha messo insieme cultura e turismo per rendere più fruibile il nostro immenso patrimonio storico artistico e valorizzare tutto il territorio. Vogliamo delocalizzare l’offerta, decongestionare le grandi città, portando il turismo nei centri minori, e destagionalizzare. Questo progetto è un significativo esempio di sussidiarietà orizzontale perché nasce dalla collaborazione tra una scuola, un’associazione di volontariato e il Comune. È straordinario che tutta la parte tecnologica sia interamente realizzata dagli studenti: un ottimo modo per sensibilizzare le nuove generazioni al valore dell’arte, della storia e della nostra cultura che sono le basi della nostra identità. Infine, utilizzare le nuove tecnologie per far conoscere un territorio è particolarmente importante in un’area come quella del Trasimeno non ancora conosciuta pienamente nonostante il suo immenso patrimonio archeologico».
Il sindaco Batino ha ringraziato l’on. Bianchi, sottolineando che la cultura è viva e produce economia, aiutando ad attrarre flussi turistici. «La nostra scuola è di alta qualità e lo dimostra ogni giorno formando studenti di elevata professionalità che si stanno affermando nei corsi universitari e nel mondo del lavoro. La nostra comunità cresce grazie anche alla riscoperta della storia e grazie alla ricchezza culturale che vuole offrire a tutti, con un associazionismo diffuso che rappresenta un territorio forte, vitale e che costruisce il suo futuro».
La Dirigente Scolastica Eleonora Tesei ha presentato il lavoro svolto insieme al professor Carlo Garzi che ha coordinato tutta la parte tecnologica e della realtà virtuale: «Noi vogliamo mettere in gioco le conoscenze del nostro Istituto Tecnologico a favore del patrimonio culturale: noi applichiamo il futuro al passato, il passato immenso e prestigioso del nostro territorio ricchissimo. I ragazzi riescono così a capire a cosa si può applicare concretamente la tecnologia che studiano tutti i giorni a scuola. Il progetto “Museo Archeologico Virtuale” è lanciato e corre ormai da solo: prossimo sviluppo è realizzare un “museo tattile” a vantaggio di ipovedenti e non vedenti. Abbiamo lavorato tanto con un grosso impegno didattico, con un progetto di alternanza scuola-lavoro».
Il progetto è partito lo scorso anno scolastico con la virtualizzazione dei reperti contenuti nell’Antiquarium. Quest’anno c’è stato uno sviluppo con una nuova campagna di acquisizione di immagini fotografiche della famosa Tomba 1 di Gioiella: si tratta della necropoli rinvenuta nel 1973 nella frazione castiglionese con tanti oggetti ritrovati e conservati al Museo Archeologico di Perugia. La tomba, risalente agli anni a cavallo fra il terzo e il secondo secolo a.C., presentava tre nicchie di cui solo la principale era intatta: gli studenti hanno ricostruito in 3D gli oggetti del corredo funebre e l’esatta posizione nella quale erano stati lasciati. «Accanto a questo – ha spiegato il docente Carlo Garzi – abbiamo sviluppato un nuovo filone del progetto chiamato “Museo fuori dal museo” per permettere anche ai bambini della Primaria di accedere al museo creando un gioco: un cagnolino entra nella tomba e man mano che passa nelle varie stanze, vengono raccontate le caratteristiche della tomba. Per far diventare ogni bambino un provetto archeologo, all’uscita gli facciamo rispondere a qualche domanda. Il progetto per il prossimo anno prevede di virtualizzare un cippo conservato al Museo Barracco di Roma e stamparlo con la stampante 3D».
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