Ricordi quando eri bambino, quando vedevi, nella tua mente, immagini talmente vivide da sembrare reali. Cosa sarebbe il nostro mondo se questa esperienza non fosse più possibile per i nostri bambini? Cosa accadrebbe se la nostra immaginazione fosse così immobile da distruggere l’empatia di ciascuno di noi? Cosa accadrebbe al nostro pianeta ed a coloro che lo popolano? Cosa potrebbe succedere se la nostra carenza di comprensione permettesse ai rifiuti di riempire i nostri laghi ed i nosri mari e se quei rifiuti, visti come cibo, fossero ingeriti nei corpi innocenti dei nostri uccellini, lasciando i loro cadaveri sparsi sulle nostre coste? Quale significato avrebbero avuto le nostre vite?
L’International Opera Theater porta sedici giovani cantanti da Filadelfia (dai 7 ai 17 anni di età) ed un basso-cantante da Inghilterra, per presentare “AZAIO” (un’opera lirica in un 1 atto) basata su una storia fantastica ed originale creata da Karen Saillant e Christian Bygott, e tradotta in italiano dal maestro Antonio Fava. La musica classica celtica per AZAIO è scritta dal compositore di Filadelfia David Matthew Brown. I costumi e le scenografie surreali eco-sostenibili, sono costruiti con bottiglie di acqua riciclate nei bar/cafè e dai cittadini di Città della Pieve, e poi trasformate dalle mani dell’artista cinese Qiang Gong. Karen Saillant è il direttore di palcoscenico e delle musiche.
AZAIO è l’undicesima prima mondiale presentata dall’International Opera Theater, nel Teatro degli Avvaloranti. Nei precedenti 10 anni, artisti provenienti da più di 40 nazioni, hanno realizzato altre opere come questa, rendendo Città della Pieve la sola realtà al mondo in cui vengono create, ogni anno, nuove opere italiane.
“AZAIO” celebra i 450 anni dalla nascita di William Shakespeare e il 180esimo anniversario della morte dell’autore inglese, ardente sostenitore del Bardo di Avon, Samuel Taylor Coleridge, ben conosciuto per il poema epico “La Ballata del Vecchio Marinaio”.
Il contesto
Durante il Rinascimento, tutti i bambini ben educati furono avviati ai classici della letteratura. Al fine di sviluppare le loro immaginazioni e di suscitare empatia, ai ragazzi veniva richiesto di memorizzare e recitare gli afflitti discorsi delle eroine della mitologia contenuti nelle “Eroidi”, l’opera del grande poeta romano Ovidio. Ovidio era il poeta preferito di Shakespeare che riprese intere sezioni delle sue opere, perchè, facendo riferimento ad esse, era in grado di incidere più profondamente nell’immaginario di un pubblico, il suo, di formazione classica.
Ma cosa sarebbe successo se i ragazzi non avessero sperimentato una intima relazione con gli eroi e le eroine dei classici? Cosa sarebbe potuto accadere se il loro immaginario non fosse stato stimolato dal grande lavoro della letteratura?
La storia
Siamo in un futuro prossimo. Il ponte per AZAIO, la terra dei sogni e della fantasia, quel luogo segreto dentro ognuno di noi che ci collega alla nostra creatività, si è sbriciolato per il suo mancato uso.
I bambini che vivono in questa terra (sì, noi pensiamo che i personaggi vivano realmente, specialmente quelli che provengono dalla immaginazione di grandi poeti come Ovidio, Samuel Taylor Coleridge and William Shakespeare), una volta in costante rapporto con i giovani del mondo reale, sono adesso personaggi dimenticati o sconosciuti, come Il Marinaio oppresso e condannato della “Ballata” di Coleridge, il piccolo e terrorizzato figlio del geloso Re Leonte di Sicilia (dal “Il racconto d’inverno”), l’adorante Lucio di Ovidio, nipote di Tito Andronico e Marina, figlia di Pericle, nata del mare e abbandonata, che desidera con tutto il suo cuore di incontrare suo padre.
Le Parche, del “Macbeth”, creano una tempesta. Questa tempesta porta Il Marinaio (l’antieroe del poema di Coleridge) ad AZAIO. Al Marinaio deve essere data un’ultima possibilità per salvare se stesso dalla eterna vita-nella-morte e per liberarsi dal racconto perpetuo della uccisione, da lui perpetrata senza cuore, di un albatros. A sua insaputa egli potrebbe anche salvare AZAIO e, così facendo, riaprire ancora una volta le porte alla creatività.
Per fare ciò, una profezia si deve avverare. Il Marinaio deve ottenere l’anello di Marina. Deve anche convincere lei ed il figlio del Re a sacrificare le loro vite. Una volta compiuto ciò sarà libero dalla sua maledizione e potrà morire in pace.
Il Marinaio disperato comincia a raccontare la sua storia per quella che spera sia l’ultima volta. Improvvisamente ha avuto una rivelazione che cambierà la sua vita e quella dei bambini di AZAIO, così come quelle del mondo reale, per sempre.
Azaio, opera Lirica, prima assoluta a Citta’ della Pieve il 28,29 e 30 agosto 2014, al Teatro degli Avvolarati
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