Il monossido di carbonio presente nelle bombole dei tre sub umbri sarebbe stato circa il doppio rispetto a quella consentita dalla legge: 90 milligrammi rispetto al limite di 40.
Lo si apprende da fonti inquirenti in merito ai risultati degli accertamenti sulle bombole disposti dalla procura di Grosseto e depositati oggi.
La prossima settimana inizieranno le analisi al laboratorio della Siad a Osio di Sopra, nel Bergamasco, sulle altre 27 bombole sequestrate dalla procura.
Sotto sequestro anche la barca e il compressore di Andrea Montrone, il responsabile del diving di Talamone, unico indagato al momento per omicidio colposo plurimo. Tra le ipotesi fatte su come sia stato possibile che l’ossigeno nelle bombole fosse avvelenato, anche quella che l’attrezzatura possa essere stata ricaricata con il compressore accanto ad un motore acceso, forse quello della barca, che ha insufflato aria contenente monossido di carbonio in quantità risultata letale.
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