Intrighi, potere, congiura: al via lo spettacolo al Castello dei Cavalieri di Malta a Magione
Si alza il sipario sul grande spettacolo della Congiura al Castello, nel castello dei Cavalieri di Malta di Magione, cornice ideale per catapultare i visitatori all’epoca di Cesare Borgia, a più di 500 anni di distanza, in un viaggio nel tempo unico e suggestivo. Nelle stanze del Castello dove, grazie agli attori della Compagnia teatrale magionese diretti dal regista Giampiero Frondini, tornerà a vivere l’intrigo ordito dal Cardinale Giovanni Battista Orsini ai danni di Cesare Borgia, lo spettacolo restituirà uno spaccato di storia controverso e affascinante, arricchito da una vera e propria food experience e da una doppia mostra a firma di Giorgio Lupattelli, direttore artistico dell’evento.
I dettagli della Congiura al Castello, in scena dal 16 al 26 luglio 2019, sono stati svelati questa mattina a Palazzo Cesaroni – Sala Partecipazione, alla presenza del Sindaco di Magione Giacomo Chiodini, dell’assessore alla Cultura del Comune di Magione Vanni Ruggeri; dell’imprenditore Fabio Cancelloni di Cancelloni Food Service, del presidente dell’associazione Archeofood, Paolo Braconi, dell’archeochef Marino Marini e del regista Giampiero Frondini.
«Siamo tutti molto affezionati alla Congiura, è un evento che riunisce caratteri fortemente identitari del nostro territorio» ha spiegato il primo cittadino del Comune di Magione, Giacomo Chiodini, che ha posto l’accento anche sulla capacità di fare rete che ha saputo rilanciare questo grande evento. «Un elemento di forte richiamo è anche l’ambientazione, in un luogo splendido come il castello dei Cavalieri di Malta che a sua volta è un ordine in grado di suscitare da sempre fascino.» ha aggiunto.
L’excursus storico è stato invece affrontato dall’Assessore alla Cultura Vanni Ruggeri, che ha spiegato come l’organizzazione dell’evento sia un procedimento dal forte valore identitario». «Il format rimane quello dello scorso anno, ma con qualche novità in più» ha sottolineato l’imprenditore Fabio Cancelloni «Sottolineo, come rappresentante dell’evento, che siamo orgogliosi che l’anno scorso la manifestazione abbia raggiunto quasi il sold out, L’aspettativa è che per l’edizione 2019 ci sia il tutto esaurito. La Congiura è una macchina organizzativa complessa, ma senza la presenza degli sponsor non sarebbe possibile».
Paolo Braconi, presidente dell’Associazione Archeofood, ha poi raccontato come il menu realizzato per questa edizione della Congiura sia stato stimolato dalla volontà di dare lustro alle eccellenze del territorio, in particolare del Lago Trasimeno.
«Noi non siamo amanti della filologia pura, spietata; cerchiamo di usare le nostre competenze per dare suggestioni, per raccontare storie. Adattiamo i cibi ai gusti del presente, perché l’arte del cuoco è proprio questa». Così Braconi riassume l’idea alla base del lavoro dell’associazione, dando poi modo a Marino Marini di illustrare le fonti bibliografiche che consentono questa operazione di ricerca, studio e riadattamento – quello che l’archeocuoco definisce «una sorta di pentagramma sul quale scriviamo pagine nuove di anno in anno» – e che quest’anno sono stati lette privilegiando anche altri prodotti del Trasimeno come la Fagiolina e l’olio.
Marini ha poi esposto il menu, adducendo alcune spiegazioni non soltanto sulla preparazione – spesso inusuale – di alcuni prodotti ben noti come la carpa, ma anche considerazioni sul lavoro di ricerca e sulle novità dell’edizione 2019: il couscous e un dessert, che segna una delle prime apparizioni della panna nella storia della gastronomia. Piatti che hanno una componente fissa legata al progetto Mo.Se.Um., sviluppato da Archeofood in collaborazione con l’Università dei sapori e con alcune aziende agricole regionali: il mosto cotto e la senape, un tempo in voga persino nelle nostre zone.
Il regista Giampiero Frondini ha invece parlato di come lo spettacolo teatrale non sia una mera rievocazione storica, ma un modo per rivitalizzare lo spazio occupa, che si anima grazie alla presenza degli spettatori. Uno spazio che vive anche nella sua quotidianità, nelle storie delle persone semplici, nella musica, nelle danze proposte. «Ci troviamo a viaggiare attraverso persone che non ci vedono, che ci vengono anche a sbattere addosso; non riusciamo a capire tutto […] C’è chi scopre delle cose e chi delle altre, dipende anche dallo stato d’animo dello spettatore: lo spettacolo non è mai uguale, ogni volta si arricchisce o perde qualcosa, ed è così che non finirà mai».
«La congiura è un evento che valorizza il Trasimeno» ha spiegato il Sindaco di Passignano, Sandro Pasquali «Il nostro territorio dobbiamo viverlo come un tutt’uno e il lago si presta a unire le varie realtà. Questo evento di approfondimento storico, culturale e artistico è un salto di qualità di cui abbiamo bisogno».
A chiusura della conferenza è intervenuto anche l’imprenditore Michelangelo Pesciarelli della Conad Superstore di Magione, main sponsor della manifestazione: «Abbiamo un rapporto con il territorio radicato da sempre e ho raccolto con piacere questa adesione all’evento perché le aziende oltre ad avere, devono anche dare».
Infine, l’artista Giorgio Lupattelli ha illustrato l’idea alla base della mostra L’Altra Congiura: partendo dal materiale fotografico prodotto durante lo spettacolo teatrale, l’artista umbro ha sviluppato una sorta di mondo parallelo, reinventato, che si sposa con l’altra novità di quest’anno, le tavole dedicate a Leonardo Da Vinci, nel cinquecentenario della sua morte. Queste opere traggono ispirazione anche dalla passione di Leonardo per il volo. Il caso ha voluto che il 2019 fosse anche il 50 anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna ed è così che, in questa edizione della Congiura al Castello, lo spettatore potrà beneficiare di ben due mostre d’arte, in un evento immersivo e totalizzante.
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