Imposizione fiscale a Tuoro più alta: le promesse elettorali sono rimaste nel “libro dei sogni”

Doppio aumento nel 2021 per il contributo di sbarco, tassa richiesta ai passeggeri per la navigazione verso Isola Maggiore

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Imposizione fiscale a Tuoro più alta: le promesse elettorali sono rimaste nel “libro dei sogni”

I Capigruppo consiliari Sergio D’agostina (Progetto Tuoro) e Giuseppe Cecchini (Tuoro per Passione) hanno presentato in questi giorni, in maniera congiunta, una interrogazione per chiedere informazioni sul doppio aumento del contributo di sbarco modificato ben due volte in un anno.
“Già in tema di tasse  – scrivono – si erano manifestati diversi malumori ad inizio mandato, nel 2020, a seguito della revisione dell’imposizione Irpef con un accorpamento che portava l’aliquota al massimo consentito. Una doccia gelata in piena pandemia e in mezzo alle difficoltà derivanti dal lock down.

Gran parte degli elettori si ricorda che a Tuoro sul Trasimeno l’amministrazione del sindaco Elena Minciaroni doveva essere quella della “riduzione delle tasse”, tanto sbandierata in campagna elettorale.   Invece la richiesta di tributi per i cittadini ed anche per i turisti  continua ad aumentare, nonostante la crisi economica che deriva dalla pandemia in corso.

Ad inizio 2021 è stato aumentato il contributo di sbarco, tassa richiesta ai passeggeri per la navigazione verso Isola Maggiore, portandolo ad 1,00 Euro.

A fine dicembre 2021, senza motivazioni apparenti, l’amministrazione aumenta di nuovo il contributo di sbarco del 50%.  Così chi sbarcherà nell’anno nuovo su Isola Maggiore dovrà pagare un contributo di € 1,50.”

“Tutti si chiedono – proseguono – perché, visto che il turismo è per questa comunità una delle attività che muove ancora l’economia, anche se a fatica in questi ultimi tempi con la presenza del Covid.

Peraltro il Comune di Tuoro è l’unico dei Comuni del Lago che non ha investito mezzi propri a sostegno delle attività produttive. Questo rappresenta segno di disinteresse nei confronti delle aziende che sono in difficoltà.

Si impone la necessità di avere notizia su quali siano le politiche previste per il futuro a sostegno di Isola Maggiore, visto che si tratta di una “tassa di scopo” e che deve essere utilizzata nell’ambito del soggetto a cui fa rifermento.

La normativa stabilisce che venga utilizzata a favore di azioni dirette da parte dell’Amministrazione Comunale per sostenere e finanziare gli interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti nonché gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale, gli interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità di Isola Maggiore.
Ma di tutto ciò non si hanno notizie.”
I Gruppi consiliari “Progetto Tuoro” e “Tuoro per Passione” chiedono di discutere l’argomento nella prima seduta consiliare, perché queste decisioni non vengono prese con un confronto aperto come ci si aspetterebbe, ma arrivano a conoscenza dei più dopo che la decisione è ormai stata presa fra le mura di palazzo.

1 Commento

  1. Una avveduta amministrazione.
    Mi permetto di porre alla Sua attenzione, Signor Sindaco, a situazioni che ben altro interesse dovrebbero sollecitare in una pubblica Amministrazione e che potrebbero veramente rappresentare quel cambiamento per cui i suoi elettori la hanno scelta.
    Ad Isola Maggiore esiste un solo pontile per a) depositare giornalmente, e poi caricare, la spazzatura che ivi viene prodotta. b) depositare giornalmente, e poi caricare, gli alimenti, liberi o contenuti su casse scoperte, necessari per l’approvvigionamento delle strutture di ristorazione. c) far salire e scendere, all’attracco dell’unico mezzo privato di traghettamento, i turisti, sovente con bambini al seguito.
    Sembra superfluo far notare, ed è difficile da non credersi, che dai sacchi provenienti dai vari ristoranti, nel periodo di maggior caldo estivo, emanino miasmi insopportabili, colino liquami immondi o che addirittura sgorghino bigattini dei quali banchettano i gabbiani.
    Dal punto di vista igienico-sanitario i responsabili di questa intollerabile lordura, sterilmente lamentata da anni dagli isolani (in particolare dal compianto Sauro Scarpocchi), sono sicuramente da galera.
    L’isola, tranne una piccola parte lasciata dalla calcolata avidità della Comunità Montana a macchia mediterranea, è stata ricondotta ad uliveto, così come era nel XVI secolo, che però, per la inesistente manutenzione, è, in primavera-estate, invaso da riarsa vegetazione spontanea e rovi. Allorquando nei giorni di maggior afflusso turistico nell’Isola giungono anche 5.000 visitatori, dei quali almeno 4.000 percorrono il poggio per picnic e barbecue all’aperto, l’intera isola diviene ottima esca per lo svilupparsi di un incendio che, considerata l’orografia del luogo e l’impossibile evacuazione in tempi rapidi con barche, potrebbe trasformarsi in una tragedia. Non sarebbe forse ora, per chi con discernimento e senso di responsabilità pretende di amministrare, si allestisse, come chiesto da più anni, una seria rete antiincendio in luogo dei pochi simulacri di idranti soprasuolo a colonna esistenti e non funzionanti (mi riferisco alla insufficiente pressione idrica, alle perdite lungo le tubature, alla mancanza di manichette, ecc.)? Da non poter sottacere l’agibilità, in tutta l’isola, di 2 soli bagni pubblici, comunque indecorosi ed igienicamente indecenti; la mancanza di un punto di primo soccorso sanitario; l’assenza costante di forza pubblica; una capienza ricettiva insufficiente, insormontabile per i soli 3 alberghi-ristoranti presenti; un servizio di approvvigionamento idrico, qualora si sviluppi un incendio, inesistente in quanto non prevista una rete uniforme di distribuzione e di erogatori; frequente assenza di fornitura di acqua sulla sommità dell’isola, per carenze croniche, datanti anni e più evidenti nel periodo estivo. Permanente carenza di alimentazione elettrica per le telecamere di sicurezza poste nei luoghi più sensibili per l’esposizione a furti ed atti vandalici. Inesistenza di impianto di allarme nella così detta “Casa del Capitano” ove sono custodite le opere d’arte più preziose.
    Bene sapere, oltre a quanto scritto, che la via Guglielmi, unica via del paese, pavimentata con mattoni rossi posti a coltello, allorquando furono interrati i cavi elettrici e le tubature per il gas, ovvero non meno di 10 anni or sono non fu mai ripristinata e lo scavo semplicemente ricoperto con una gettata di cemento. Ciò rappresenta una vera vergogna estetica, oltre che trappola a cielo aperto, per le asperità alternate ad avvallamenti venutisi a creare.
    D’altronde la risorsa proveniente dalla così detta Tassa di sbarco, visto che si tratta di una “tassa di scopo” e che deve essere utilizzata nell’ambito del territorio a cui fa rifermento (moltiplicata anche per le 120.000 presenze annue), concederebbe i mezzi per coprire ampiamente il non più procrastinabile ripristino di questa bellezza naturale la cui tutela rappresenta un obbligo prioritario verso la nostra Nazione e non una scelta facoltativa lasciata agli umori di chi trova difficoltà ad amministrare un minuscolo Comune dagli introiti sproporzionati al numero degli abitanti.

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