Apprendiamo a mezzo stampa di un caso avvenuto in un Istituto Tecnico di Castiglion del Lago. La vicenda ha per protagonisti la scuola, una classe e il Crocefisso. La “pietra dello scandalo”? La presenza o meno del Crocefisso nella classe e il contrasto dell’autorità scolastiche. La classe da tempo richiedente la presenza in aula del Crocefisso, e vedendosi rimanere incompiuta tale richiesta, si è resa protagonista di un caso di protesta.
Disegnando con un pennarello l’immagine della sacra icona su un muro dell’aula. Il fatto ha prontamente scatenato l’intervento della dirigenza scolastica. Che ha deciso di “punire” la classe con un “richiamo disciplinare per aver sporcato il muro dell’aula”, così come si legge dai giornali. La classe ha tenuto a precisare che l’intento non era certamente di natura vandalica.
Ma un semplice richiamo all’attenzione rivolto alla scuola verso quelle che sono l’identità e simboli dell’identità che devono essere tutelati anche dagli organi educativi pubblici. Forza Nuova Umbria vuole esprimere la sua totale solidarietà e appoggio morale verso questa classe di piccoli coraggiosi, che nonostante la campagna di totale livellamento di quello che sono le specificità del nostro popolo portata avanti da molti rappresentati della pubblica istruzione, in modi anche severi e coercitivi, come in questo caso, si sono fatti coraggio per non vedersi portare via passivamente ciò che li rappresenta più nell’intimo. Da troppo tempo siamo costretti ad assistere a questi atteggiamenti all’interno delle scuole italiane. Atteggiamenti che vengono gabellati come azioni volte a non colpire i credi di nessuno e a lasciare le scuole libere dall’egida religiosa, ma che in realtà non sono altro che propositi malsani e lesivi per la nostra gente. A questi campioni di pluralità e rispetto, Forza Nuova dice di “farla finita con queste sciocchezze”.
F.N. dice che questo verbo della “pluralità e del rispetto” altro non è che un enorme edificio di ipocrisia. Volto da una parte a minare quelle che sono le poche rimaste “sacche” di identità nazionale, e dall’altra foraggiattore di altrui identità e credi, totalmente estranei alla nostra cultura nazionale, e di nuove identità e credi come i sempre più presenti nelle scuole “Gender o nuove tipologie di famiglie”. La nostra società sta andando sempre più alla deriva per mancanza di identità credi e culture. L’uomo nella nostra parte del mondo sta divenendo un essere grigio, cupo, amorfo. Buono solo per mandare avanti il grande ingranaggio economico. Ovvero sta entrando a pieno titolo in una nuova dimensione antropologica: “il consumatore”.
E le giovani generazioni sono le prime che risentono di questo modus operandi della società senza più credi e identità. Le parti del mondo che oggi stanno andando alla ribalta, sono proprio quelle dove la riscoperta culturale, tradizionale e identitaria fa da tranino primario per l’avanzata economica. Perché un popolo consapevole di se stesso e fiero di se stesso, è anche in grado di vincere le sfide dell’economia e della crisi economica. La scuola oggi deve tornare a fare cultura, e non una mera cultura astratta dove l’istruzione diviene sinonimo di informazione, ma deve tornare a erudire di cultura nazionale.
A parlare di cultura italiana con i suoi vati e i suoi simboli, tra cui anche il Crocefisso. Bravi, nuovamente, i coraggiosi alunni di questa classe. F.N. spera solo in una cosa: che a questo gesto ne seguano tanti e tanti altri.
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