L’Umbria motociclistica piange Ridoni, pilota e organizzatore
Guidò la Perugina nel Motogiro d’Italia e poi fondò il Moto Club Trasimeno
L’Umbria motociclistica piange Enzo Ridoni, pilota della Perugina negli anni ’50, co-fondatore, nel 1962, del Moto Club Trasimeno di Castiglione del Lago, che riprese un’attività iniziata ai primi del ‘900, e poi fondatore, presidente e animatore del Motor’s Club Panicale e della pista di motocross del Poggio.
Ridoni si è spento a 83 anni, nella sua casa di Colgiordano, dopo aver affrontato una dolorosa malattia. Ai funerali, che sono stati celebrati il 1 marzo, sono intervenuti, tra gli altri, Mara Colligiani, oggi Presidente del Comitato Regionale Umbria della Federmoto ma fin dagli anni ’60 attiva nel mondo del motociclismo locale, affianco a Ridoni; il Presidente del moto club panicalese Carlo Cardaccia ed il suo predecessore Luigi Marcucci ed il campione di motocross degli anni ’70 e ’80 Silvano Fratini, che a Ridoni era legato da un’antica e solida amicizia.
Ridoni era un grandissimo appassionato, era stato pilota, con i mezzi (moto e risorse) che offriva l’Italia nell’immediato dopoguerra; poi aveva avuto l’opportunità di far parte della squadra ufficiale della Perugina, con cui aveva disputato il Motogiro d’Italia del ’55; ben presto aveva concepito l’idea di realizzare una pista di motocross dove poter organizzare gare.
Struggente il ricordo di quel periodo di Mara Colligiani: “Le moto erano una passione ma negli anni ’60 rappresentavano un’opportunità per sentirsi attivi nella vita di provincia, un po’ avara di occasioni.
Ero ancora adolescente quando mi lasciai coinvolgere in un progetto ambizioso e un po’ folle: insieme ad altri giovani di Castiglione del Lago, coordinati da Enzo, che già aveva disputato delle gare, “facevamo i parcheggi” dei gitanti domenicali al lago per raccogliere soldi sufficienti per rilanciare l’attività dell’associazione motociclistica locale. Riscuotendo, lira dopo lira, i magri pedaggi e qualche mancia, mettemmo insieme la somma di 36.000 lire e facemmo ripartire il moto club”.
Dopo essere uscito dal “Trasimeno”, Ridoni realizzò, nella vicina Panicale, l’impianto del Poggio mettendo a disposizione un proprio appezzamento di terreno agricolo. Questa pista tecnica e spettacolare è stata teatro di tantissime manifestazioni anche di livello internazionale; imperdibile era l’appuntamento di Pasquetta, giorno in cui, immancabilmente, si disputava un’attesissima gara che richiamava sempre, con qualsiasi condizione atmosferica, migliaia e migliaia di persone.
Ridoni era un uomo energico, capace di trasferire l’entusiasmo in maniera quasi contagiosa, non pensava solo alle sue gare ma in generale al motocross e prima di altri aveva intuito la necessità che questo sport guadagnasse più spazio sugli organi di informazione.
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