
Coinvolta anche l’ex moglie di una delle due vittime
Il giudice per l’udienza preliminare Simona Di Maria ha rinviato a giudizio tre persone per il tentato omicidio dei fratelli Carlo e Giuseppe Sorrentino, accoltellati il 12 dicembre 2023 all’interno della loro pizzeria a San Feliciano, frazione nei pressi di Magione. Il processo inizierà il 27 gennaio prossimo davanti al secondo collegio del tribunale di Perugia. Gli imputati sono Bishou Milad Zaki Bebawi, 21 anni, e Moamen Alaa Eid Okasha, 26 anni, entrambi egiziani, e Manila Dolciami, 46 anni, di Perugia, ex moglie di una delle vittime.
Un quarto indagato, Elsayed Salah Kamal Soliman Mohammed, ha invece patteggiato la pena a quattro anni di reclusione. Per tutti gli altri, il pubblico ministero Franco Bettini ha contestato il reato di tentato omicidio aggravato, sostenendo che gli imputati abbiano compiuto azioni chiaramente volte a uccidere i fratelli, non riuscendo nel loro intento solo per circostanze indipendenti dalla loro volontà.
Secondo l’accusa, Bebawi avrebbe colpito Carlo Sorrentino all’addome, al petto e a un polmone con un coltello, mentre Mohammed, oggi fuori dal processo per effetto del patteggiamento, avrebbe ferito Giuseppe all’inguine con la stessa modalità. Durante l’aggressione, Dolciami avrebbe afferrato Giuseppe alle spalle, immobilizzandolo per facilitare l’attacco da parte del complice, e incitato verbalmente gli aggressori a uccidere tutti i presenti nel locale.
Il quadro probatorio include anche la posizione di Okasha, descritto dalla Procura come parte attiva nel pestaggio. Armato di coltello, avrebbe cercato di colpire la madre delle vittime all’altezza del collo e del torace. Il tentativo non è andato a segno solo grazie all’intervento della figlia della donna, che si è ferita a una mano mentre cercava di bloccare l’aggressore.
Le ferite riportate da Carlo e Giuseppe sono state valutate come potenzialmente letali. Questo elemento ha portato l’accusa a ritenere integrata la circostanza aggravante nei confronti di Dolciami, accusata di aver agito contro il suo ex marito. Inoltre, il fascicolo dell’indagine comprende episodi risalenti all’estate del 2023, che rafforzerebbero la tesi accusatoria. In quel periodo, secondo quanto raccolto dagli inquirenti, Dolciami avrebbe spinto Giuseppe a terra, causandogli contusioni a una spalla, al polso e a una mano, in un contesto di forti tensioni legate alla separazione in corso.
L’udienza preliminare si è svolta alla presenza dei legali Claudio Cimato, Francesca Caroselli, Barbara Romoli, Valerio Collesi, Alberto Catalano e Nicola Di Mario, che assistono i vari imputati e parti coinvolte. Il dibattimento si preannuncia complesso, con numerosi testimoni e materiale probatorio raccolto tra dicembre e i mesi successivi all’aggressione. La ricostruzione dell’accaduto si basa su testimonianze oculari, perizie mediche e acquisizioni di materiale audio-video.
Secondo quanto emerso finora, il movente dell’agguato sarebbe da ricondurre a motivi personali e familiari, con una matrice di rancori maturati nel contesto della relazione tra Dolciami e Giuseppe Sorrentino, già deteriorata da tempo. La Procura ritiene che l’azione sia stata premeditata, come dimostrerebbero l’uso coordinato di armi da parte dei tre uomini e il comportamento della donna durante l’aggressione.
Il 12 dicembre, il locale gestito dai fratelli Sorrentino era aperto al pubblico e in quel momento si trovavano all’interno anche alcuni clienti e familiari. L’irruzione dei tre uomini, due dei quali armati, ha provocato il panico tra i presenti. L’intervento tempestivo di alcuni parenti delle vittime ha impedito che l’attacco avesse esiti mortali. Gli aggressori sono fuggiti dopo l’accoltellamento, ma sono stati identificati e fermati nelle ore successive grazie alle immagini di videosorveglianza e alle testimonianze raccolte dai carabinieri.
Dopo mesi di indagini, il quadro accusatorio si è consolidato e ha portato all’imputazione formale per tentato omicidio. Il processo, fissato per fine gennaio, dovrà stabilire le responsabilità di ciascuno. La posizione di Dolciami appare particolarmente delicata, sia per il ruolo attivo contestato durante l’aggressione sia per la presunta reiterazione delle condotte violente nei mesi precedenti.
Gli inquirenti hanno definito l’attacco come un’azione congiunta, mirata e brutale, tesa all’eliminazione fisica delle due vittime. Nonostante le ferite gravi, scrive Enzo Beretta su Il Messaggero,i fratelli Sorrentino si sono salvati grazie al rapido trasporto in ospedale e all’intervento chirurgico d’urgenza. L’attenzione ora si sposta sul processo, che dovrà accertare l’effettiva partecipazione e le responsabilità individuali nell’assalto avvenuto all’interno del ristorante.
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