Chironomidi al Trasimeno, disagi lungo il lungolago

Chironomidi al Trasimeno, disagi lungo il lungolago

In pieno sfarfallamento l’area nord, in azione vari rimedi

Il Lago Trasimeno è nuovamente alle prese con la massiccia presenza dei chironomidi, insetti che, durante la fase dello sfarfallamento, si manifestano in vere e proprie “nubi” creando notevoli disagi, soprattutto nell’area settentrionale dello specchio d’acqua umbro. Il fenomeno, tipico del periodo estivo, sta interessando in particolare la zona del lungolago, dove nonostante le misure adottate, il passaggio lungo la passeggiata viene reso difficoltoso dalla concentrazione degli insetti in alcuni punti.

Le attività ricettive – come scrive La Nazione oggi – presenti lungo le rive hanno ormai adottato contromisure consolidate, tra cui l’impiego di luci calde, meno attrattive per questi organismi, limitando così l’impatto rispetto agli anni passati. Già da giugno sono in corso interventi larvicidi mirati, originariamente pensati per le zanzare ma efficaci anche per i chironomidi nelle fasi iniziali del loro ciclo vitale.

Dal 19 maggio è inoltre in funzione Isola B, una piattaforma galleggiante progettata per attrarre e catturare i chironomidi adulti mediante un sistema luminoso visibile anche dalla riva. Questo dispositivo si affianca all’uso delle TofoLamp, in funzione dal 2005 grazie all’iniziativa dell’Unione dei Comuni del Trasimeno. Le stesse lampade, utili nella gestione del fenomeno, verranno sperimentate anche nella Laguna di Orbetello, nell’ambito di una collaborazione interregionale finalizzata alla condivisione di buone pratiche.

Si raccomanda l’uso di fonti luminose gialle nei giardini di ristoranti e locali e di evitare le luci bianche, soprattutto nelle vetrine, per limitare l’attrazione degli insetti. Nonostante gli sforzi, il contenimento resta l’unico obiettivo realisticamente raggiungibile. I chironomidi, infatti, sono del tutto innocui e non rappresentano un pericolo per la salute umana.

Secondo le stime tecniche, servirebbero almeno quattro piattaforme galleggianti come Isola B attive per tre anni, con dimensioni di 8 metri per lato, per ridurre la popolazione degli insetti del 50 per cento. Una strategia naturale che, se implementata su scala più ampia, potrebbe alleggerire sensibilmente l’impatto del fenomeno sul territorio.

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