
A Corciano il 30 novembre “Natale in casa Cupiello”
Il 30 novembre 2024 alle ore 21, il Teatro della Filarmonica di Corciano ospiterà una performance speciale di “Natale in casa Cupiello”, uno degli spettacoli più iconici di Eduardo De Filippo, in una versione innovativa e originale. Il titolo è “Natale in casa Cupiello. Spettacolo per attore cum figuris”, ed è interpretato dall’attore Luca Saccoia. La produzione, che ha ottenuto il Premio Hystrio Twister 2024, è un omaggio ai 90 anni dal debutto dell’opera, ed è stata messa in scena da Teatri Associati di Napoli e Interno 5 con il sostegno della Fondazione Eduardo De Filippo e del Teatro Augusteo.
Lo spettacolo si distingue per il suo approccio non convenzionale, poiché prevede che l’attore Luca Saccoia interagisca con sette pupazzi animati. Questi pupazzi sono stati realizzati dal scenografo Tiziano Fario, autore anche dell’intera scenografia. L’animazione dei pupazzi è curata da un team di manovratori – Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, e Irene Vecchia – che ha lavorato a stretto contatto con un laboratorio di formazione aperto ai giovani della Campania, promosso nell’ambito della rassegna “Quartieri di Vita 2020”, sostenuta dalla Fondazione Campania dei Festival.
Il regista Lello Serao ha scelto di ambientare la vicenda all’interno di un grande presepe, che diventa tanto la cornice quanto il simbolo del mondo di Luca Cupiello. Il presepe, infatti, rappresenta un elemento centrale dell’opera: è il sogno di una società senza conflitti e l’illusione di un mondo rinnovato, ma anche un simbolo di vita e morte, di passaggio, e di un ciclo continuo che si rinnova ogni anno. “Il presepe è l’orizzonte dentro cui si muove tutta l’opera”, spiega Serao, descrivendo come questo elemento porti a riflettere sul legame tra passato e presente e sulla ciclicità dei riti tradizionali.
La commedia, pur rispettando la struttura originale del testo di De Filippo, si arricchisce di una nuova dimensione grazie all’uso di pupazzi e figure animate che dialogano con l’attore protagonista. Luca Saccoia, nel ruolo di Tommasino, il figlio di Luca Cupiello, si confronta con il suo passato e la sua famiglia, rivivendo il “Natale” che ogni anno si ripropone, come il presepe stesso. Il personaggio di Tommasino, simbolo dell’eterno bambino agli occhi della madre, affronta il cambiamento dopo aver pronunciato il fatidico “sì” al padre morente, una promessa che, secondo la visione del regista, segna l’inizio di un nuovo cammino. In questa nuova veste, Tommasino diventa testimone di un rito che lo lega alle tradizioni familiari e al ricordo del passato, rendendo la storia universale e contemporanea.
Lo spettacolo si sviluppa come una riflessione sul concetto di memoria, in cui il presepe diventa un mezzo per recuperare le radici familiari e culturali, ma anche un’occasione per affrontare i conflitti e le difficoltà del presente, come se fosse una finestra sul passato che, però, non si ferma mai. Il presepe diventa così il palcoscenico delle nostalgie e dei sogni di Luca Cupiello, ma anche il luogo dove i conflitti familiari e le difficoltà sociali vengono rappresentati in modo simbolico, tra risate e riflessioni dolorose.
L’interpretazione di Luca Saccoia, che riesce a dare vita sia al ruolo di Tommasino che ai pupazzi, mette in luce la potenza della commedia di Eduardo, anche quando viene reimmaginata in una forma così innovativa. Il passaggio da una narrazione realistica a una narrazione onirica, in cui l’attore si fa narratore e al contempo protagonista, riesce a ricreare l’atmosfera di una casa che, seppur lontana nel tempo, continua a essere percepita come vicina e familiare, quasi come se fosse il nostro stesso Natale.
La scenografia di Tiziano Fario svolge un ruolo fondamentale in questa riscrittura dell’opera. I pupazzi, animati con maestria, sono immersi in un ambiente che richiama un grande presepe: ogni scena, ogni movimento dei personaggi, sembra parlare del tempo che passa e della continuità del ciclo vitale. L’elemento scenico diventa non solo un supporto visivo, ma una parte integrante della narrazione, che unisce il mondo della commedia alla tradizione del teatro di figura.
Il regista Lello Serao ha dichiarato che il lavoro di Tommasino è stato pensato come una rielaborazione del passato, in cui la sua figura si fa portavoce di un cambiamento necessario. “Abbiamo cercato di immaginare che Tommasino, dopo aver detto quel “sì” al padre, non si fosse limitato a compiacere il genitore morente, ma avesse intrapreso un percorso di trasformazione, come un nuovo inizio”, ha spiegato il regista. Questo percorso, simboleggiato dal presepe, è il punto di partenza per il viaggio del protagonista nel mondo della tradizione, dei riti e dei ricordi.
La proposta scenica offre una visione moderna di un classico della drammaturgia italiana, mantenendo saldi i riferimenti alla tradizione popolare e al teatro di figura. In questo modo, lo spettacolo non è solo un omaggio a Eduardo De Filippo, ma anche una nuova lettura della sua opera, che trova spazio nel contemporaneo senza perdere la forza del messaggio originale.
Per chi fosse interessato a partecipare all’evento, è possibile acquistare i biglietti tramite il Botteghino Telefonico Regionale del TSU, chiamando al numero 075 57542222, attivo tutti i giorni feriali dalle 17 alle 20, oppure prenotare online sul sito ufficiale del Teatro Stabile dell’Umbria.
Non perdere l’opportunità di vedere questo spettacolo unico, che unisce teatro di figura, commedia e memoria storica, il 30 novembre al Teatro della Filarmonica di Corciano.
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