
Interventi assistiti con cavalli per minori nello spettro autistico
Alla Scuderia Valmarino di Taverne di Corciano è in corso il progetto Equilibri equini, promosso dall’associazione Qua lo zoccolo e sostenuto dalla Fondazione nazionale delle comunicazioni. L’iniziativa, avviata nel mese di aprile e attiva fino a giugno, prevede incontri settimanali con interventi assistiti da pony e cavalli, rivolti a bambini e ragazzi nello spettro autistico.
Il progetto è stato illustrato sabato 5 aprile durante un open day, al quale hanno partecipato rappresentanti istituzionali e professionisti del settore. Tra i presenti figurano Mirella Bianconi, presidente della Fise Umbria, Barbara Lombardi della Scuderia Valmarino, Silvia Balducci, presidente di Qua lo zoccolo, Maria Chiara Catalani, medico veterinario specializzato in interventi assistiti con animali, Olivia Bizzarri, istruttrice Fise, Giulia Rosi, logopedista, e Andrea Schulz, veterinaria e tecnico paradriving Fise. Presente anche il consigliere regionale Cristian Betti.
Il progetto si struttura in attività settimanali che si articolano in due fasi. La prima fase si svolge nella club house, dove ai partecipanti vengono forniti strumenti e regole per la socializzazione. La seconda fase si tiene all’esterno con l’interazione diretta con pony e cavalli, attraverso attività pratiche come la cura dell’animale e la preparazione dell’equipaggiamento.
Cinque i bambini coinvolti in questa edizione, selezionati tramite una valutazione congiunta del reparto di neuropsichiatria infantile di Perugia e dell’associazione Qua lo zoccolo, con l’obiettivo di formare un gruppo quanto più omogeneo possibile.
Secondo quanto riferito da Giulia Rosi, il progetto prende il nome Equilibri equini per il suo obiettivo di promuovere stabilità emotiva e comportamentale nei partecipanti, offrendo uno spazio in cui potersi relazionare con gli animali in modo strutturato e mediato.
L’associazione Qua lo zoccolo, guidata da Silvia Balducci, riunisce operatori impegnati nell’erogazione di interventi assistiti con animali, con un’attenzione particolare verso cavalli, pony e cani. L’obiettivo dell’associazione è rendere tali interventi accessibili e continuativi per persone con fragilità, fornendo un supporto utile al miglioramento delle capacità relazionali e comunicative.
La Federazione italiana sport equestri, come ricordato dalla presidente Mirella Bianconi, ha da tempo ampliato il proprio raggio d’azione, includendo tra le proprie attività anche iniziative di carattere sociale. In particolare, il comitato regionale dell’Umbria si è distinto per aver introdotto progetti di inclusione attraverso l’equitazione già in anni passati.
Il coinvolgimento degli animali, in particolare dei cavalli, si conferma efficace nell’attivazione di percorsi relazionali, offrendo ai minori nello spettro autistico un canale alternativo e sicuro per sperimentare nuove forme di interazione. L’ambiente della scuderia, grazie alla struttura e alla presenza di personale formato, favorisce questo tipo di esperienze in modo controllato.
Le attività previste dal progetto sono svolte in maniera gratuita, grazie al finanziamento della Fondazione nazionale delle comunicazioni, che ha scelto di sostenere l’iniziativa in quanto rientrante negli obiettivi di promozione sociale e inclusione.
L’open day del 5 aprile ha offerto l’occasione per far conoscere il progetto a famiglie, operatori e cittadini, permettendo ai presenti di osservare le modalità di svolgimento delle attività e di interagire con i professionisti coinvolti.
Il progetto Equilibri equini proseguirà per tutta la primavera, con appuntamenti settimanali che coinvolgeranno i bambini selezionati e i loro familiari, in un percorso che mira alla costruzione di legami stabili e alla crescita personale attraverso il contatto con gli animali.
La metodologia adottata integra aspetti educativi, terapeutici e ludici, mantenendo però una struttura rigida e supervisionata per garantire l’efficacia dell’intervento. L’approccio interdisciplinare, che coinvolge logopedisti, istruttori, veterinari e psicologi, consente una lettura completa dei bisogni dei partecipanti e un monitoraggio costante degli effetti dell’intervento.
In base ai risultati ottenuti in questa fase, l’associazione Qua lo zoccolo valuterà la possibilità di replicare l’iniziativa nei mesi successivi, ampliando eventualmente la platea dei beneficiari e coinvolgendo nuove strutture sul territorio regionale.
Il progetto rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra enti del terzo settore, istituzioni sanitarie e federazioni sportive, con l’obiettivo comune di offrire opportunità educative e relazionali a soggetti con bisogni specifici, attraverso un modello sostenibile e replicabile.
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