MAGIONE 23 giugno 2015 – Si terrà sabato 27 giugno, alle ore 17, presso la Torre dei Lambardi, l’incontro di studio promosso nell’ambito della mostra “Sulla linea del fuoco 1915- 2015. Immagini e documenti dell’Italia nella Grande Guerra” realizzata dall’amministrazione comunale di Magione in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’ingresso italiano nella Prima Guerra Mondiale, e visitabile presso lo storico monumento fino al 2 agosto prossimo.
Interverranno Antonella Pesola, Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia che relazionerà sul tema: “L’estetica della Vittoria. Benvenuto Crispoldi e il Monumento ai Caduti di Magione” e Domenico Cialfi, Centro studi storici di Terni su “Gli artisti e la guerra”. Introduce Vanni Ruggeri, presidente del Consiglio comunale di Magione con delega alla cultura. “L’incontro di studio – sottolinea Vanni Ruggeri – costituirà un’occasione preziosa per riflettere su un tema di particolare rilevanza, quale quello del difficile rapporto tra intellettuali, arte e Primo conflitto mondiale, un aspetto peraltro presente nel percorso espositivo della mostra attraverso la dimensione della propaganda e dell’illustrazione di guerra. Particolare attenzione sarà riservata all’estetica e alla funzione etica e civile del monumento ai caduti nel contesto dell’Italia postbellica e in particolare all’esame di quello magionese, nel quadro della parabola umana ed artistica del suo autore”. Nel corso della giornata di studio, infatti, si parlerà anche del libro “Arte e rivoluzione. Vita e opere di Benvenuto Crispoldi” di Antonella Pesola e Stelvio Catena, per i tipi dell’editore Guerra.
Note su Benvenuto Crispoldi
Nato nel 1886, Benvenuto Crispoldi fu una figura di spicco nel panorama spellano tra il XIX e XX sec. Partecipò a mostre, scrisse su giornali d’arte e organizzò, insieme a Gerardo Dottori ed altri futuristi umbri, la prima Esposizione umbra di Arte Moderna a Perugia (1920). Nel 1921 fu nominato accademico di merito presso l’Accademia di Belle arti di Perugia e Consigliere del Comitato accademico; da questa carica si dimise per l’avanzare della malattia, che lo costrinse anche alla rinuncia di importanti occasioni di lavoro. Morì nel 1923, a soli 37 anni, per una tubercolosi polmonare.
Quella di Crispoldi è stata una vita, seppur breve e tormentata da una feroce malattia, ricca e movimentata, che diventa paradigmatica di un’intera epoca. La sua vicenda biografica si trasforma in stereotipo di una generazione, di un modo di affrontare la vita, di interpretare le proprie aspirazioni, di relazionarsi con gli altri e con il mondo. La voglia si potrebbe addirittura affermare quasi la necessità, di pensare un modello sociale, artistico, economico, diverso e antagonista a quello imperante, rappresenta un tratto distintivo di un periodo storico ben definito, quello che segna il passaggio tra i due secoli finali del secondo millennio. Si fa largo la sensazione di essere giunti alla vigilia di un cataclisma che avrebbe spazzato via la società affaristica borghese, di una rivoluzione capace di aprire la strada a una diversa e migliore sistemazione del globo terrestre.
In allegato locandina dell’evento e bozzetto realizzato dall’artista per il monumento di Magione.
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