Chiara pedala contro l’artrite e ispira resilienza

Chiara pedala contro l’artrite e ispira resilienza

Il viaggio che promuove cura e inclusione

Un evento partecipato al Centro A.L.I.Ce. di Città della Pieve ha acceso i riflettori sulla lotta all’artrite reumatoide, grazie alla testimonianza di Chiara Buiarelli, colpita dalla malattia a 46 anni. Chiara, oggi protagonista di un viaggio in bicicletta attraverso varie regioni italiane, condivide dati, esperienze e strumenti per vivere con una patologia reumatica, sensibilizzando anche sul turismo accessibile.

Partita dalle Gole del Furlo, ha attraversato Marche, Umbria, Lazio e Monteleone, terra d’origine paterna, per poi proseguire verso Castiglione del Lago, Toscana, Emilia Romagna e San Marino. Chiara utilizza il cammino e la connessione con la foresta come parte della sua terapia, assieme ai conduttori TEFFIT Paolo Paoloni e Michela Meloni. L’immersione nella natura, come quella vissuta al Faggio di Montarale, stimola il sistema immunitario e favorisce benessere olistico.

L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune cronica, altamente invalidante, che può insorgere a ogni età. In Italia riguarda fino a 350.000 persone, con una prevalenza maggiore nelle donne. Diagnosi precoce, terapie adeguate e coinvolgimento attivo del paziente migliorano qualità di vita.

La patologia può colpire anche bambini, manifestandosi con febbre, dolori e gonfiore articolare. Lo sport, se calibrato sulla condizione specifica, è uno strumento efficace nella gestione dei sintomi. Studi recenti confermano che attività fisica potenzia muscoli, articolazioni, autostima e coesione sociale.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo cruciale. La dieta mediterranea, ricca di alimenti antinfiammatori, ha effetti positivi sulla progressione della malattia, mentre cibi grassi e zuccherati la aggravano.

Nei casi più severi, l’infiammazione può estendersi ad altri organi, aumentando rischi cardiovascolari e respiratori. I farmaci biotecnologici offrono nuove possibilità terapeutiche, rendendo fondamentale il supporto di associazioni come ANMAR, APMARR e A.MA.R. UMBRIA, che promuovono diritti, assistenza e dignità per le persone affette.

Il viaggio di Chiara è ancora lungo, ma già rappresenta un messaggio potente: con coraggio e cura, si può trasformare una diagnosi in energia sociale.

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