Adesioni massicce allo sciopero Coop Centro Italia

Richiesto piano industriale per fusione con Unicoop Tirreno

Adesioni massicce allo sciopero Coop Centro Italia

Adesioni massicce allo sciopero Coop Centro Italia

Adesioni – Adesioni massicce allo sciopero di due ore indetto dai lavoratori e dalle sigle sindacali Filcams Cgil Perugia e Uiltucs Uil Umbria presso la Coop Centro Italia di Castiglione del Lago, nel giorno di giovedì 20 febbraio. Quasi tutti i cento lavoratori del magazzino e la maggior parte dei circa centottanta dipendenti della sede hanno partecipato all’astensione dal lavoro, chiedendo un piano industriale relativo alla fusione per incorporazione con Unicoop Tirreno e le conseguenze occupazionali previste.

Il presidio dei lavoratori, circa centottanta, si è svolto davanti alla sede della cooperativa a Castiglione del Lago, ricevendo la solidarietà di esponenti delle istituzioni locali, tra cui i sindaci di Castiglione del Lago, Matteo Burico, Magione, Massimo Lagetti, e Paciano, Luca Dini, il consigliere regionale Cristian Betti e alcuni consiglieri comunali.

Filcams Cgil Perugia e Uiltucs Uil Umbria, pur ringraziando le istituzioni e le forze politiche presenti, hanno voluto sottolineare che non sono contrari alla fusione, considerandola essenziale per la sopravvivenza della cooperativa. Tuttavia, hanno insistito sulla necessità di avere immediatamente un piano industriale da Coop Centro Italia. Le intenzioni dell’azienda sono ancora ignote e, di conseguenza, i sindacati chiedono un confronto responsabile, non solo a livello nazionale, ma anche locale, temendo ripercussioni sull’occupazione nel territorio di Castiglione del Lago e nel più ampio comprensorio.

La preoccupazione riguarda anche la futura sede legale della nuova Unicoop Etruria, situata in provincia di Livorno, che solleva interrogativi sul destino dei dipendenti della sede di Castiglione del Lago. I sindacati chiedono quindi che l’azienda si sieda a un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali locali per discutere il piano industriale e le sue conseguenze.

In merito al magazzino, i sindacati hanno ribadito la loro posizione ferma contro ulteriori esternalizzazioni, proponendo invece di valutare eventuali internalizzazioni per possibili ricollocazioni. La loro preoccupazione si estende anche ai punti vendita, per i quali, nonostante le rassicurazioni della cooperativa, richiedono ulteriori certezze sul futuro.

Filcams Cgil Perugia e Uiltucs Uil Umbria hanno concluso affermando che non accetteranno

Da Coop Centro Italia fanno sapere che i contenuti del Piano Industriale sono già stati illustrati in occasione dell’incontro del 13 gennaio, che si è svolto a Roma con le rappresentanza sindacali di categoria, nonché RSU e RSA di ogni singola unità organizzativa delle due Cooperative. E che a seguito dell’ultimo incontro, del 4 febbraio le Organizzazioni Sindacali stesse hanno diffuso un comunicato unitario in cui si evidenzia che la Cooperativa ha fornito “prime, parziali rassicurazioni” riguardo a magazzini e sedi. Nello specifico “I magazzini di Vignale e Castiglione del Lago non saranno interessati da ricadute dirette e in generale tutti gli attuali siti logistici sono considerati funzionali al nuovo progetto” e che “Sulle Sedi sarà operata “un’ottimizzazione”, ma non sono ancora in grado di quantificare gli eventuali esuberi che si determineranno. È escluso in ogni caso il ricorso a procedure unilaterali di licenziamento collettivo”.

Gli incontri con le OO.SS. stanno a testimoniare una interlocuzione che, nel corso dei confronti che ci saranno, potrà anche tenere di conto di valutazioni e suggerimenti da parte delle OO.SS. nazionali.

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