
La Regione approva la delibera per l’utilizzo dal Montedoglio
Almeno 10 milioni – Via libera dalla Regione Umbria alla Delibera di Giunta che autorizza l’impiego di almeno 10 milioni di metri cubi d’acqua all’anno dal bacino del Montedoglio a beneficio del lago Trasimeno. La decisione, assunta nei giorni scorsi, rappresenta un primo e concreto passo per l’attuazione di un progetto atteso da anni, che coinvolge numerosi soggetti istituzionali e potrebbe entrare pienamente in funzione entro il prossimo novembre.
Il provvedimento mira a garantire un afflusso costante e strutturato di acqua verso il bacino lacustre, contrastando la progressiva riduzione del livello delle acque che da tempo interessa il Trasimeno, con ripercussioni su ambiente, economia e turismo.
L’intervento fa seguito alle sollecitazioni espresse da cittadini e comitati locali, tra cui La Voce dei Cittadini, che nei primi mesi dell’anno aveva attirato l’attenzione pubblica e istituzionale sul tema attraverso un servizio del Tg3 Umbria. Nel servizio si mostrava l’inutilizzo dell’impianto di derivazione posizionato in località Paganico, nel comune di Castiglione del Lago, opera completata e inaugurata nel 2015, ma mai entrata in funzione.
Il sistema, che consente il rilascio dell’acqua proveniente dalla condotta del Montedoglio nel fosso Paganico, rappresenta l’infrastruttura chiave per attuare il piano di riqualificazione idrica del Trasimeno. L’obiettivo è rendere operativo l’impianto a partire dal prossimo novembre, compatibilmente con la conclusione dell’iter autorizzativo e l’intesa definitiva tra i vari enti coinvolti, tra cui Regione Umbria, Consorzio di Bonifica, Provincia di Perugia, Comune di Castiglione del Lago e Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale.
Secondo quanto auspicato dai promotori dell’iniziativa, l’apertura della saracinesca del Paganico potrà avvenire entro l’autunno, in concomitanza con il periodo più favorevole per il riempimento del lago. Parallelamente, si chiede che vengano attivati senza ulteriori ritardi anche altri interventi ritenuti strategici per la funzionalità del sistema, tra cui:
-
Dragaggio dei porti lacustri, per rimuovere i sedimenti accumulati;
-
Manutenzione degli affluenti, essenziale per facilitare il convogliamento delle acque piovane;
-
Ripristino delle aree umide e dei canali di scolo, per migliorare la circolazione delle acque;
-
Controllo dei chironomidi, insetti la cui proliferazione incide negativamente sull’attrattività turistica del lago.
La gestione dei chironomidi, piccoli insetti simili a zanzare che infestano le rive del lago durante i mesi estivi, è stata indicata come una priorità per garantire una stagione turistica senza disagi. Un corretto deflusso delle acque e un controllo ambientale mirato sono ritenuti elementi determinanti per la salvaguardia del comparto ricettivo e commerciale della zona.
Soddisfazione è stata espressa da diversi rappresentanti delle comunità locali. Daniz Lodovichi e Pierino Bernardini, tra i primi ad aver denunciato l’inattività dell’impianto del Paganico, sottolineano l’importanza dell’accordo per il rilancio del lago: “Dopo anni di attese e promesse, finalmente si sta concretizzando un progetto reale per restituire vita al Trasimeno. Ma bisogna vigilare affinché i tempi vengano rispettati e gli interventi accessori non vengano trascurati”.
Resta ora da compiere l’ultimo passo per l’avvio effettivo del piano: la sottoscrizione dell’accordo definitivo tra le istituzioni coinvolte, che dovrà sancire modalità, tempi e responsabilità nella gestione dell’afflusso idrico. Secondo quanto trapela da fonti regionali, il clima di collaborazione tra le parti lascia ben sperare per una soluzione rapida e condivisa.
L’operazione si inserisce in un quadro più ampio di interventi volti alla tutela dei bacini idrici umbri e al miglioramento della resilienza dei territori agli effetti del cambiamento climatico. Il Trasimeno, con i suoi 124 km² di estensione, rappresenta non solo un patrimonio naturale e ambientale di primaria importanza, ma anche un motore economico per tutto il territorio del comprensorio del Trasimeno, che vive di turismo, agricoltura e servizi.
Per il futuro si auspica che questa prima azione venga seguita da ulteriori investimenti mirati, in grado di rendere strutturale la manutenzione delle reti idriche, degli affluenti e dei canali secondari, nonché l’incremento di iniziative per la valorizzazione ambientale del lago.
Intanto, con l’arrivo della stagione estiva, gli operatori turistici e i residenti attendono segnali concreti sull’effettiva apertura dell’impianto del Paganico. Le prossime settimane saranno decisive per trasformare la delibera regionale in un cambiamento tangibile per il Trasimeno.
Commenta per primo