
Filcams Cgil Perugia: nessuna novità sul piano industriale
Lunedì 31 marzo si terrà uno sciopero di quattro ore indetto dalla Filcams Cgil di Perugia. I lavoratori della sede e del magazzino di Coop Centro Italia a Castiglione del Lago incroceranno le braccia dalle 8.30 alle 12.30, con un presidio organizzato davanti alla struttura castiglionese. Questa iniziativa segue la protesta precedente, svoltasi il 20 febbraio 2025, quando i lavoratori avevano chiesto chiarezza sul piano industriale e sull’avvio di tavoli tematici con la cooperativa.
Massimiliano Cofani, segretario generale della Filcams Cgil Perugia, ha dichiarato che durante l’incontro tenutosi il 26 febbraio a Roma con i vertici di Coop Centro Italia non sono emerse novità rilevanti riguardo ai contenuti del piano industriale. «Nonostante le promesse di convocare dei tavoli tematici in tempi brevi, al momento non è stato fissato alcun incontro e le preoccupazioni dei lavoratori rimangono immutati», ha aggiunto Cofani. Le parole del segretario rispecchiano le difficoltà dei circa 180 lavoratori della sede e dei più di 100 del magazzino, che continuano a restare in attesa di risposte concrete sul loro futuro e su quello della cooperativa.
Il piano industriale, a lungo oggetto di discussione, non ha fornito chiarezza sui cambiamenti previsti per le strutture coinvolte. La Filcams Cgil di Perugia ribadisce che la cooperativa non ha ancora presentato soluzioni adeguate per i lavoratori, sebbene le promesse di incontri siano state fatte. Le preoccupazioni riguardano anche le implicazioni sul territorio lacustre, dove l’occupazione è un tema particolarmente sentito, e le ricadute economiche che un’eventuale ristrutturazione potrebbe comportare.
Il presidio che si terrà davanti alla sede di Castiglione del Lago è stato organizzato non solo per rivendicare risposte più precise sul piano industriale, ma anche per esprimere solidarietà ai lavoratori, che continuano a temere per la loro stabilità occupazionale. La partecipazione alla manifestazione è vista come un segnale di vicinanza alle richieste legittime dei dipendenti, che chiedono di essere ascoltati e di ricevere informazioni trasparenti.
La Filcams Cgil ha invitato i cittadini e tutte le persone sensibili alle tematiche del lavoro a partecipare al presidio per dare visibilità alla situazione. L’obiettivo è quello di mantenere alta l’attenzione sul futuro della Coop Centro Italia e sui suoi effetti sui lavoratori e sul territorio circostante. La situazione di incertezza che vive il settore della logistica e della distribuzione, in particolare nella zona lacustre, solleva dubbi su come la cooperativa affronterà il futuro a medio-lungo termine.
Il sindacato ha evidenziato come, nonostante il governo aziendale abbia promesso interventi tempestivi, finora nulla è stato concretizzato. I lavoratori continuano a chiedere risposte tangibili, anche in vista dei prossimi sviluppi industriali, e temono che la mancanza di un piano chiaro possa portare a una condizione di instabilità prolungata.
Il nuovo sciopero di 31 marzo si inserisce in un contesto di crescente tensione tra i lavoratori e la cooperativa. L’assenza di novità in merito al piano industriale ha incrementato il malcontento, e la sensazione tra i dipendenti è che le promesse fatte a febbraio non siano state seguite da azioni concrete. In particolare, le aspettative di un incontro nazionale che facesse chiarezza sul futuro della cooperativa sono state disattese, con il timore che le decisioni prese a livello centrale non rispondano adeguatamente alle necessità specifiche dei lavoratori.
L’iniziativa del 31 marzo si configura dunque come un atto di protesta e di richiesta di trasparenza. La Filcams Cgil Perugia ha ribadito che i lavoratori non intendono arrendersi di fronte a un silenzio che rischia di compromettere il loro futuro. I sindacati, infatti, chiedono alla cooperativa di aprire un confronto serio sul piano industriale e di avviare tempestivamente i tavoli territoriali promessi, che ancora non sono stati convocati.
Anche i timori per le ricadute sul territorio di Castiglione del Lago sono una preoccupazione crescente, in quanto la cooperativa riveste un ruolo significativo nell’economia locale. In particolare, l’eventuale riorganizzazione delle attività aziendali potrebbe comportare difficoltà anche per i fornitori e per altre attività economiche legate alla cooperativa. La Filcams Cgil ha sollevato la questione del possibile impatto sulla comunità, chiedendo attenzione e responsabilità da parte della cooperativa, affinché le scelte aziendali non danneggino ulteriormente il tessuto socioeconomico locale.
L’invito a partecipare al presidio è un appello a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. La mobilitazione, purtroppo, sembra essere ancora l’unico strumento per ottenere risposte concrete da un’azienda che finora non ha dato segnali chiari sul proprio piano industriale.
In conclusione, lo sciopero di 31 marzo rappresenta una manifestazione di forza e determinazione da parte dei lavoratori di Coop Centro Italia, che chiedono a gran voce di essere coinvolti in un processo decisionale che riguardi non solo il loro posto di lavoro, ma anche il futuro dell’intera comunità. Il risultato di questa protesta potrebbe determinare la direzione futura del rapporto tra i dipendenti e la cooperativa, con implicazioni significative anche per il territorio circostante.
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