Africa protagonista al Festival Villa Solomei 2025

Africa protagonista al Festival Villa Solomei 2025

Musica e danza nel borgo dal 27 giugno al 1 luglio

Prenderà il via venerdì 27 giugno la 26ª edizione del Festival Villa Solomei, manifestazione culturale che ogni anno anima il borgo di Solomeo, nel comune di Corciano (Perugia), con eventi musicali, spettacoli dal vivo e produzioni artistiche. L’edizione 2025 avrà come tema centrale l’Africa, omaggiata attraverso un articolato programma che mescola suoni, ritmi, voci e tradizioni del continente.

Ad aprire il festival sarà alle ore 17.00 al Teatro Cucinelli il coreografo e danzatore Fernando Anuang’a, tra i più noti interpreti contemporanei della danza africana. Presenterà lo spettacolo “In Between the Trance”, un’esibizione fondata sulle musiche della tradizione Masai, dove la trance coreutica si unisce all’energia rituale del canto ancestrale.

Il programma del primo giorno proseguirà alle ore 18.00 nei pressi del campanile del borgo, con una performance della percussionista e cantante Kasiva Mutua, figura di spicco della scena musicale del Kenya, che proporrà due spettacoli solistici (replica alle ore 19.30 presso il Giardino degli Ulivi).

Sempre il 27 giugno, alle ore 18.30, tornerà protagonista il Teatro Cucinelli con il concerto “L’organo ritrovato”, affidato all’organista Luciano Zecca, interprete noto per la sua sensibilità nel repertorio organistico sacro e profano.

Alle ore 20.00, la piazza del Castello accoglierà i cinque percussionisti degli Ayekoo Drummers, gruppo specializzato nelle tradizioni ritmiche dell’Africa occidentale, con una performance collettiva che fonde movimento e battito, in uno scambio sonoro ininterrotto tra performer e pubblico.

La giornata inaugurale si chiuderà alle 21.00 presso l’Anfiteatro, con l’evento speciale “Zawose Reunion”. Protagonista della serata sarà Msafiri Zawose, uno dei principali esponenti della musica tradizionale della Tanzania. Erede della celebre Zawose Family, l’artista proporrà un repertorio fondato sui suoni e le poliritmie della tradizione Gogo, patrimonio culturale tramandato da generazioni.

Il programma proseguirà nei giorni successivi con altri appuntamenti significativi. Il 28 giugno sarà la volta dell’attore e regista Maurizio Lombardi, in scena all’Anfiteatro con lo spettacolo “L’uomo rondine”, accompagnato dalla chitarra e dalle composizioni di Giuseppe Scarpato. La produzione intreccia narrazione teatrale e musica in un percorso di riflessione esistenziale.

Domenica 29 giugno, le protagoniste saranno le Afrika Mamas, sei cantanti originarie del Sudafrica che daranno voce a storie e leggende del continente attraverso un raffinato canto a cappella, trasmettendo oralmente le radici e la spiritualità africana. Lo stesso giorno, sempre all’Anfiteatro, l’Orchestra dell’Accademia Hermans, diretta da Fabio Ciofini, eseguirà la sinfonia “Lobgesang” di Felix Mendelssohn, nota anche come Sinfonia n. 2 op. 52, in un evento dal titolo “Concerto sotto le stelle”.

Il 30 giugno, le Afrika Mamas torneranno a esibirsi, questa volta in collaborazione con Mamadou Diabaté, artista originario del Burkina Faso, virtuoso del balafon e compositore premiato a livello internazionale. Il concerto congiunto si terrà presso il Monumento Tributo alla dignità dell’uomo, luogo simbolico del borgo di Solomeo.

La chiusura del festival, prevista per martedì 1 luglio, vedrà l’esibizione di Made Kuti, musicista nigeriano noto per la sua capacità di fondere sonorità afrobeat con elementi contemporanei e orchestrali. L’artista, figlio d’arte e nipote di Fela Kuti, sarà protagonista all’Anfiteatro con “Whisper Sounds”, progetto condiviso con la Filarmonica di Solomeo.

Nel corso delle cinque giornate, il borgo di Solomeo ospiterà concerti, performance e installazioni che offrono una panoramica sulle ricche tradizioni musicali africane, in un incontro tra identità locali e culture globali. L’edizione 2025 del Festival Villa Solomei si caratterizza per la valorizzazione della musica tradizionale e della danza etnica, con l’obiettivo di creare un ponte simbolico tra il cuore dell’Umbria e il continente africano, attraverso l’arte, il suono e la memoria dei popoli.

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