Allarme al Trasimeno: invasioni aliene e siccità mettono a rischio il lago

Specie invasive e carenza d'acqua minacciano l'ecosistema del Trasimeno

Allarme al Trasimeno: invasioni aliene e siccità a rischio il lago

Allarme al Trasimeno: invasioni aliene e siccità mettono a rischio il lago

Il lago Trasimeno sta affrontando una situazione critica a causa di specie invasive e condizioni climatiche estreme. La carenza di piogge, combinata con il caldo intenso, ha provocato un significativo abbassamento del livello delle acque. Il gambero della Louisiana, noto anche come “gambero killer”, rappresenta una delle principali minacce per l’ecosistema del lago, poiché si nutre delle uova dei pesci locali, mettendo in pericolo la biodiversità.

Secondo Alfiero Pepponi, presidente regionale della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), la proliferazione di specie aliene come il gambero della Louisiana e la nutria, è una diretta conseguenza dell’indebolimento degli ecosistemi causato dalle condizioni ambientali avverse. “I rischi sono molteplici – afferma Pepponi – e richiedono interventi basati su ricerche scientifiche mirate alla conservazione delle specie autoctone”.

Dal mese di gennaio, il livello del lago Trasimeno ha mostrato segni di miglioramento, ma a giugno si trovava ancora circa un metro e trenta centimetri sotto lo zero idrometrico, un dato che rappresenta un calo di venti centimetri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa situazione ha costretto la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, a richiedere al ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, la nomina di un commissario straordinario per affrontare l’emergenza.

Le alte temperature e la scarsità di piogge non solo hanno aggravato la siccità, ma hanno anche portato a una crisi ambientale che ha avuto gravi ripercussioni economiche, soprattutto nel settore della pesca e del turismo. I pescatori locali hanno dovuto sospendere le loro attività, mentre molte specie ittiche sono morte a causa del deterioramento delle condizioni del lago. La diminuzione della biodiversità, oltre ai problemi ecologici, ha sollevato preoccupazioni di natura igienico-sanitaria.

Pepponi ha sottolineato che la siccità, definita come una condizione meteorologica temporanea caratterizzata dalla riduzione delle precipitazioni, è distinta dalla scarsità idrica, dove la domanda supera la disponibilità di risorse idriche rinnovabili. Questo fenomeno sta colpendo duramente non solo il Trasimeno ma anche altre aree umide della regione, come la palude di Colfiorito e diverse zone lacustri della provincia ternana.

I dati e gli indicatori attuali suggeriscono una situazione di severità idrica alta, in linea con i bollettini regionali, nazionali ed europei. Pepponi richiama l’attenzione sulla necessità di sviluppare strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per mitigare l’impatto sugli ecosistemi acquatici, in particolare quelli montani e le specie migratrici. “È fondamentale investire nella ricerca per sviluppare misure di conservazione e migliorare la connettività tra aree protette”, sostiene.

Un altro punto critico, scrive Giovanni Camirri su il Messaggero, è il canneto della palude di *Colfiorito*, un ambiente unico sia a livello regionale che appenninico. Secondo Pepponi, “un intervento non adeguato potrebbe portare alla scomparsa di specie rare come il basettino, un piccolo uccello passeriforme”. Nonostante la siccità, alcune specie beneficiano temporaneamente dall’abbassamento delle acque, poiché la vegetazione emergente diventa una risorsa alimentare.

Tuttavia, Pepponi sottolinea che la protezione della biodiversità deve essere la priorità per garantire la sopravvivenza delle specie autoctone di fronte ai cambiamenti climatici. “La salvaguardia degli ecosistemi e delle specie locali deve guidare ogni decisione”, conclude Pepponi, mentre il *lago Trasimeno* continua ad aspettare invano l’arrivo dell’acqua dalla diga di *Montedoglio*.

In conclusione, la situazione del lago Trasimeno evidenzia l’urgenza di interventi concertati per affrontare sia l’invasione di specie aliene sia le conseguenze dei cambiamenti climatici. Con un approccio basato sulla scienza e la cooperazione istituzionale, è possibile mitigare gli effetti negativi e garantire la tutela degli ecosistemi umbri.

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