Inizia oggi “Storie di Storia, l’arte nella narrazione”, il nuovo e originale evento promosso dal Comune di Castiglione del Lago in collaborazione con Libri Parlanti e Lagodarte, due soggetti locali che lavorano da anni alla promozione culturale. «Dal 3 all’11 dicembre questa novità costituisce il prologo al programma natalizio castiglionese – dichiara Ivana Bricca, assessore alla cultura – da sempre ispirato alla tradizione e alla cultura e ne sviluppa la sezione dedicata al libro ed in particolare al romanzo storico. Alcuni dei nomi più prestigiosi dell’attuale editoria italiana, insieme ad una serie di noti registi, critici ed attori sfileranno nella passerella del nostro paese presentando e raccontando le loro “storie di storia”, cimentandosi nell’arte della narrazione attraverso una pluralità di linguaggi che avranno il compito di coinvolgere e stimolare l’interesse dello spettatore».
Domani 3 dicembre alle 17,30 presso Palazzo delle Corgna, sede di tutte le rappresentazioni letterarie della maratona, l’autore Costantino D’Orazio presenterà il libro “Michelangelo, io sono fuoco“, con l’introduzione di Monica Fanicchi. In questo libro affascinante e sorprendente, lo storico dell’arte Costantino D’Orazio veste i panni di Michelangelo e conduce il lettore all’interno della mente e del cuore del Buonarroti. Raccontando in prima persona, presta la voce all’artista per svelare come scaturivano le idee per le sue opere, porta alla luce le emozioni e i tormenti che hanno animato la sua vita privata, i suoi legami con la famiglia, i committenti, gli amici, i rivali, con la sua epoca. Un percorso lungo quasi novant’anni, costellato di capolavori, avventure e relazioni contrastate. Un’autobiografia intensa e rivelatrice che si legge d’un fiato alla scoperta dell’umanità di un genio. Sempre domani 3 dicembre alle 21,30 l’attrice Monica Palma proporrà la sua perfomance teatrale dal titolo “Fuoco di Fuoco. A causa di Margherita Porete”, nella Sala del Teatro di Palazzo della Corgna.
Autrice ed interprete di altre performance a partire dai testi di celebri beghine (Mechthild di Magdeburg e Hadewijch), l’attrice e poetessa mantovana Monica Palma ci propone un’interpretazione emozionante e vigorosa del processo inquisitoriale e della messa al rogo di Margherita Porete nella Parigi del 1310. Margherita Porete era una beghina, cioè una delle religiose laiche, non ordinata anche per amore di libertà, del tutto dedite alla fede; una donna colta e mistica, Margherita tradusse la Bibbia e predicava vagando tra il Nord della Francia e le Fiandre. La sua opera mistica appartiene al genere degli exempla: nel vivo di un dialogo, destinato all’ascolto e non alla lettura, tra un’Anima, l’Amore e la Ragione, in cui Amore e Ragione si disputano l’Anima, è mostrato l’itinerario in Dio. L’ingresso è libero.
Domenica 4 dicembre alle ore 17,30 si terrà una tavola rotonda sul tema dell’onnipresenza (invisibilità) del passato attraverso la storia del costume, della società, dell’arte, della TV e della letteratura dal titolo “Il conflitto delle interpretazioni: la storia tra memoria e abuso”, con gli interventi di Andrea Fioravanti (docente di estetica), Andrea Baffoni (critico d’arte), Andrea Chioini (giornalista RAI), Barbara Bracci (autrice, critica letteraria), Gaetano Saccoccio (critico del gusto e blogger).
Lunedì 5 dicembre in programma la proiezione alle ore 21 presso il Cinema Caporali del film “Quando i tedeschi non sapevano nuotare” realizzato da Elisabetta Sgarbi. Il film racconta la resistenza nel basso Ferrarese e nel Polesine attraverso la testimonianza di chi ne ha fatto parte, ricostruendo le tracce di una resistenza, magari meno organizzata ma inequivocabile sotto il profilo della quantità e della qualità. «Nonostante l’ultimo episodio di Paisà di Roberto Rossellini, e i racconti di Giorgio Bassani – spiega Elisabetta Sgarbi – la resistenza nel Basso Ferrarese e nel Polesine è stata poco frequentata. Tra le molte ragioni, anche perché si è creduto che la resistenza non fosse possibile in pianura, men che meno nelle zone del delta. Invece, la pianura, i canali hanno generato una specificità della resistenza che, anche qui, ha avuto i suoi martiri e i suoi eroi. Anche qui ha generato ferite e memorie» Elisabetta Sgarbi sarà ospite in sala e sarà intervistata dal critico Andrea Fioravanti.
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