
Gestione idrica del Lago Trasimeno: un problema irrisolto
Gestione idrica del Lago Trasimeno – Il problema idrico del Lago Trasimeno è un tema ricorrente nel dibattito politico estivo, ma raramente si traduce in azioni concrete. Nel 2012, le abbondanti piogge fecero salire il livello delle acque del lago di oltre 40 centimetri sopra lo zero idrometrico. Questo causò l’allagamento della pista ciclabile nel comune di Castiglione del Lago, costruita al di sotto dello zero idrometrico. La Regione intervenne con un finanziamento di 800000 euro per rialzare il tracciato.
La notizia fu riportata anche da una televisione nazionale tedesca, che sottolineò la cattiva gestione e l’uso improprio dei fondi strutturali europei in Italia. Per abbassare il livello delle acque, fu riattivato l’emissario di S.Savino, eliminando così una riserva idrica necessaria per i periodi di scarse piogge.
Lo zero idrometrico è stato abbassato rispetto a quello originario e i fondali si sono rialzati, non solo a causa della sospensione dei dragaggi. Questi interventi umani hanno contribuito a peggiorare una situazione già precaria, aggravata dalla scarsità delle piogge.
L’ultimo intervento significativo per portare acqua al lago risale al 1960, con la realizzazione del canale Anguillara, finanziato dal governo Fanfani. Nel 2016, i comuni ebbero l’opportunità di proporre soluzioni concrete durante la preadozione del regolamento del Piano del Parco del Trasimeno, istituito con legge regionale nel 1995. Furono proposte soluzioni per i problemi dei dragaggi, della manutenzione delle sponde, delle darsene dei porti e della stabilizzazione del livello e della qualità delle acque. Tuttavia, il regolamento non fu adottato dalla Regione, nonostante la legge del Parco ne prevedesse l’adozione entro un anno dalla sua istituzione.
Ad oggi, non è stato possibile immettere acqua in esubero dal Montedoglio attraverso l’impianto predisposto a tale scopo. Le saracinesche al Paganico non si aprono perché è necessario verificare la compatibilità dell’acqua proveniente dall’Appennino con quella del lago. Tuttavia, l’acqua che esce tutto l’anno dal depuratore di Soccorso, che serve i comuni del Trasimeno, è compatibile con quella del lago?
Non è la prima volta che viene richiesto un commissario straordinario per il Trasimeno, mentre non vengono effettuate le manutenzioni degli affluenti che potrebbero agevolare il flusso delle acque verso il lago, nonostante i fondi disponibili. Troppi enti coinvolti e un continuo scaricabarile sulle responsabilità tra i vari livelli istituzionali, insieme a fondi insufficienti, non sono il vero problema.
Daniz Lodovichi
Pierino Bernardini
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