Castiglione celebra San Domenico [Foto Gallery] tra storia e restauri

Castiglione celebra San Domenico tra storia e restauri

Obiettivo: restaurare l’organo del XVI secolo, servono fondi

Prosegue con grande partecipazione la “Solenne Festa di San Domenico: splendori tra Rinascimento e Barocco”, organizzata dalla Confraternita di San Domenico insieme al Gruppo Storico “Gli Orti di Mecenate”. L’iniziativa, avviata nel 2007 e profondamente radicata nella tradizione locale, ha come fine ultimo la raccolta fondi per il restauro dell’antico organo cinquecentesco, per cui è necessaria una somma di circa 80 mila euro.

Dopo il successo del “Raduno multiepocale dei gruppi storici”, che ha aperto la manifestazione domenica scorsa, la settimana è proseguita con due eventi di rilievo: una conferenza dedicata alla moda femminile del Seicento, tenuta dal professor Federico Marangoni dell’Università di Bologna, e il concerto in onore di San Domenico nella piazzetta Meoni.

Oggi, mercoledì 6 agosto, il programma si intensifica con un pomeriggio dedicato alla danza storica del XVII secolo, aperto ai visitatori. Due coppie selezionate tra i partecipanti potranno prendere parte alla “Festa a Palazzo”, prevista per la sera, che seguirà l’arrivo dei cavalieri provenienti da Soriano Calabro, portatori dell’olio benedetto.

Domani, 7 agosto, alle 21:30, si terrà la rievocazione storica della processione in onore di San Domenico, istituita dal duca Fulvio Alessandro della Corgna come segno di gratitudine per la miracolosa guarigione della duchessa Eleonora de Mendoza, avvenuta secondo la tradizione grazie all’olio della lampada votiva dedicata al santo. In quell’occasione, fu eretta anche la chiesa di San Domenico, sede della Confraternita fin dal XVII secolo.

Alla processione partecipano figuranti in abiti storici, appartenenti alle corti nobiliari dei Della Corgna e di famiglie alleate provenienti da Cortona, Perugia e altre città. I Confratelli incappucciati, invece, accompagnano il simulacro del santo lungo le vie del centro, mantenendo viva una tradizione religiosa e civile profondamente sentita.

I proventi raccolti durante la festa sono destinati al restauro della chiesa di San Domenico, dei suoi arredi barocchi, statue, quadri e oggetti liturgici. Negli anni sono già stati restaurati, tra gli altri, un crocifisso danneggiato, la statua della Madonna del Rosario e un pregiato scalino d’altare cinquecentesco. Tuttavia, resta da affrontare l’intervento più impegnativo: quello sull’organo ligneo policromo del XVI secolo, un pezzo di grande valore artistico e storico.

Il progetto di recupero dell’organo, curato da una ditta specializzata di Gubbio, prevede in primo luogo la messa in sicurezza delle componenti smontate, seguita da un’analisi delle tecniche decorative originali e, infine, dal restauro integrale. L’obiettivo è restituire voce allo strumento, in modo che possa essere nuovamente suonato e ammirato dal pubblico.

Il calendario degli eventi continuerà venerdì 8 agosto alle ore 18 con la Santa Messa e distribuzione del pane benedetto presso la chiesa di San Domenico. In serata, alle 21:30, verranno presentati i beni restaurati dei secoli XVI e XVII, in un’esposizione aperta ai visitatori.

Gran finale sabato 9 agosto in Piazza Bruno Meoni con la tradizionale “Cena in piazza per il restauro”, un appuntamento atteso e partecipato che chiude simbolicamente la festa unendo cultura, solidarietà e convivialità.

Durante l’intera durata della manifestazione sono attivi anche i laboratori di ceramica promossi dall’associazione “Arte e Sostegno”, dedicati a residenti e turisti.

Un elemento distintivo della manifestazione è l’accurata ricostruzione degli abiti storici: ogni costume indossato è una fedele riproduzione settecentesca, realizzata e custodita dai membri della Confraternita e del Gruppo Storico. Le celebrazioni animano non solo le vie del centro, ma anche le sale del Palazzo Ducale, dove vengono proposte musiche, balli e letture poetiche in omaggio al poeta Cesare Caporali, segretario della corte dei Della Corgna, autore dell’opera da cui il gruppo storico prende il nome.

La manifestazione, che richiama turisti italiani e stranieri, rappresenta una rara occasione di immersione nella vita di corte del XVII secolo a Castiglione del Lago, ai tempi del duca Fulvio Alessandro della Corgna, unico esponente della sua famiglia nato, vissuto e sepolto nella città. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera contribuiscono i concerti di musica classica eseguiti da giovani talenti del territorio.

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