L’iniziativa, intitolata Germi di Futuro, è in programma il 12 e 13 maggio prossimi tra Corciano e Perugia. Ad organizzarla è Hub Centro, neocostituita associazione per l’innovazione e lo sviluppo sociale con sede a Corciano. Due giornate organizzate in omaggio ad Adriano Olivetti, un imprenditore che seppe distinguersi per la capacità di radicare nell’impresa la cultura dell’innovazione, l’eccellenza della tecnologia e del design, l’apertura verso i mercati internazionali, il rispetto del lavoro e dei lavoratori. La fabbrica non “solo” luogo di produzione ma motore principale dello sviluppo economico e sociale con la responsabilità di mettere a disposizione della collettività e del suo territorio lavoro, prodotti, servizi e cultura. A parlare di questo omaggio Franco Baldelli, vice presidente di Hub Centro.
> Perché la scelta è caduta su Adriano Olivetti?
“Perché la sua esperienza rappresenta una testimonianza di attualità assoluta, in particolar modo, in un contesto di perdurante e grave difficoltà economica e finanziaria quale quello attuale. Del resto quegli stessi concetti fanno parte del patrimonio e del pensiero sociale ed economico del nostro Paese. La centralità dell’uomo determina i processi produttivi, si ridefinisce in tal modo la concezione stessa di fabbrica che, nell’accezione di Olivetti, diviene contenitore di persone. L’impresa acquisisce quel valore sociale, che la rende elemento arricchente per il territorio, diventa capace di mettersi in discussione e quindi in grado di svolgere la propria attività in maniera corretta. L’impresa, se guidata in maniera etica, restituirà al territorio investimenti che miglioreranno la condizione complessiva della collettività che ci vive”.
“Siamo voluti partire dal pensiero di Adriano Olivetti – sottolinea Baldelli – per attivare una discussione che parli anche dell’Umbria ma non solo tra umbri. Al di là del dibattito sulle macroregioni diventa fondamentale interrogarsi per fornire risposte lungimiranti su temi quali infrastrutture, organizzazione dell’impresa e sanità. Riflessioni di tale portata richiedono la precondizione di poter avere come riferimento un’area più vasta dell’Umbria piuttosto che delle Marche. “Siamo partiti” dall’Etruria e andati oltre, prendendo atto di ciò che alcune imprese stanno facendo da anni, costruire in altre regioni i presupposti per una crescita che restituisca anche alle imprese efficacia ed efficienza.
> Questo progetto lungimirante ha portato alla nascita di un’associazione…
“Germi di Futuro” è il nostro biglietto da visita, sarà il primo frutto dell’associazione ‘Hub Centro’. Nasce dalle riflessioni di alcuni amici con molti interlocutori, non ultimi gli imprenditori, che condividono un patrimonio valoriale comune, come lo spirito di innovazione e di squadra. Da qui la volontà di supportare concretamente le iniziative di giovani innovatori per valorizzare la competitiva del territorio ed il perseguimento del ‘bene comune’. Vogliamo che l’associazione sia un punto d’incontro, di aggregazione un luogo “germinatore di idee ed incontri’, la casa dei giovani che hanno in cantiere progetti e degli imprenditori. I manager, possano mettere a disposizione competenze, esperienze e capacità. I giovani, dal canto loro, potrebbero avere delle idee ma non essere in grado contemporaneamente, di realizzare un business plan o gestire le relazione del fare impresa. Hub centro vuole essere la spinta propulsiva, grazie alla quale creare i presupposti per favorire, attraverso un gioco di squadra, la nascita di nuove imprese o riflettere su come migliorare processi produttivi esistenti”.
> Il sogno di Hub Centro qual è? Da qui a 20 anni cosa vorreste costruire?
“Il nostro vero sogno è quello di restituire alle generazioni che verranno la possibilità, la libertà, il diritto di poter scegliere se restare in Umbria, in Italia od andare all’Estero. Io per inclinazione non ho problemi a spostarmi ma vorrei che questa scelta, oggi drammatica ed imposta, possa ritornare ad una scelta libera. Dobbiamo cominciare sin da ora dato che il lavoro da fare è importante ed i soggetti da coinvolgere sono tanti”.
> La manifestazione “Germi di Futuro” prevede il suo momento clou il 13 maggio, con l’attivazione di tre tavole. Come avete individuato le tematiche da trattare?
“Abbiamo tratto spunto da alcuni pensieri di Olivetti. La prima tavola rotonda parlerà di ‘Creare un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto’ e sarà coordinata dal Dottor Michele Fasano. Interverranno il cardinale Gualtiero Bassetti; il dottor Andrea Ciarini ricercatore dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma specializzato in sistemi di welfare europei; il segretario regionale della Cisl Ulderico Sbarra e la dottoressa Marcella Mallen Presidente di Prioritalia, associazione fondata nel 2012 da Manageritalia, Federmanager, Fenda, Fidia, Sindirettivo, Cida, le più grandi organizzazioni di rappresentanza dei manager italiani che si propone di valorizzare l’impegno civile della comunità manageriale. . La seconda proseguirà sul tema ‘Istituzioni, cultura e imprese sono realtà legate fra loro’, proprio per rimarcare l’urgenza di dare dimensione effettiva a quel gioco di squadra fondamentale soprattutto nei momenti di difficoltà dove da soli non si riesce ad ottenere nulla. Sono solito dire che da soli si va più veloce ma insieme si va più lontani. Ora è giunto il momento di ragionare in maniera più ampia. Alla tavola rotonda, coordinata dal professor Luca Ferrucci, è stata invitata la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e parteciperanno il vice ministro dell’economia Enrico Morando, Edoardo Garrone Presidente di Erg SpA, gruppo che ha investito in Umbria risorse significative per il recente acquisto delle centrali idroelettriche di Terni, Giordano Riello dell’omonima azienda e presidente dei giovani imprenditori Confindustria Veneto, Massimiliano Pambianco, Responsabile comunicazione del Gruppo Colacem ed abbiamo invitato anche Luisa Todini Presidente dell’Associazione Comitato Leonardo, organizzazione che promuove l’economia, la cultura, la scienza, la tecnologia ed il prodotto italiano di alta qualità. La terza tavola rotonda, coordinata da Bruno Lamborghini approfondirà il tema ‘La nostra Comunità dovrà essere concreta, visibile, tangibile’. Parteciperanno Enrico Loccioni, presidente di Loccioni Group, azienda marchigiana che ha ricevuto importanti riconoscimenti per le modalità con le quali ha costruito il rapporto con i propri dipendenti e collaboratori, Massimo Marotta, amministratore delegato di Dewalt Industrial Tools,Giuseppe Garesio, amministratore delegato di Synergie Italia che ha introdotto il modello delle agenzie interinali in Italia, Gianni Cicogna, presidente di SmartPeg, Valentino Mercati, presidente del gruppo Aboca, azienda di eccellenza a cavallo tra Umbria e Toscana, e Giovanni Giorgetti, Ceo di Esg89, con l’annuario economico dell’Umbria, fotografia puntuale della situazione del tessuto imprenditoriale del territorio”.
>Cosa nascerà da questo dibattito?
“Sarà un dibattito importante ed alto. L’obiettivo è ambizioso. Noi vorremmo dare vita ad una manifestazione itinerante che quest’anno è in Umbria, il prossimo nelle Marche e quello dopo ancora in Toscana”.
> Come si aprirà la manifestazione?
“La sera del 12 maggio – conclude Franco Baldelli – sarà proiettato il film ‘In me non c’è che futuro’ di Michele Fasano, sulla vita di Adriano Olivetti, in programma presso il Teatro ‘Filarmonica’ di Corciano. Tra il primo ed il secondo tempo è stato programmato un dibattito sul tema ‘I valori Olivettiani’. La mattina successiva si svolgeranno alcuni incontri con i ragazzi delle scuole e gli studenti universitari presso la Villa del Cardinale, situata a Colle Umberto di Perugia. Saranno presenti il professor Pierluigi Grasselli, già docente di politica economica presso l’Università degli Studi di Perugia, ed il dottor Fabrizio Santini, presidente di Adaci Umbria e Toscana. L’evento sarà organizzato con la collaborazione di Adaci, dell’’Isola del Libro’, e dell’Archivio storico ‘Adriano Olivetti’. Nel pomeriggio, sempre presso la Villa del Cardinale, a margine e conclusioni delle tre tavole rotonde, chiederemo ai relatori di sottoscrivere una carta dei valori che rappresenterà il Dna dell’associazione, la struttura portante, la scala valoriale di Hub Centro”.
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