Trasimeno, avviato il cantiere per l’acqua di Montedoglio

Trasimeno, avviato il cantiere per l’acqua di Montedoglio

Da fine gennaio 200 litri al secondo verso il lago

Il lago Trasimeno entra in una nuova fase di tutela con l’avvio della predisposizione del cantiere per l’impianto filtrante di adduzione idrica da Montedoglio. L’annuncio è stato dato il 18 dicembre 2025 dall’assessore regionale ai Laghi, Simona Meloni, durante un punto stampa al potabilizzatore di Tuoro.

Il progetto, frutto di un lavoro tecnico avviato a maggio 2025, ha individuato come soluzione un filtro capace di garantire 200 litri al secondo, primo collegamento diretto tra Montedoglio e Trasimeno. L’intervento rappresenta un passo concreto verso la stabilizzazione del bacino, in attesa dell’attivazione del secondo punto di adduzione previsto a Paganico, con portata fino a 800 litri al secondo.

Meloni ha sottolineato il carattere scientifico e strutturale dell’operazione, realizzata grazie alla collaborazione tra Regione, Commissario per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua, AFOR, Unione dei Comuni del Trasimeno, Università di Perugia e Ente acque umbre toscane. “È stato un lavoro di squadra che ora entra nella fase operativa”, ha dichiarato.

Le opere edili e idrauliche necessarie sono già in corso: l’obiettivo è aprire il flusso tra fine gennaio e i primi giorni di febbraio, garantendo continuità per tutto il 2026. Parallelamente, sono stati programmati interventi su Isola Maggiore con il ripristino dello scalo merci entro metà gennaio, e sul sentiero di San Francesco, danneggiato dalla frana di agosto, con lavori previsti tra febbraio e marzo.

Sul fronte delle darsene, sono stati sbloccati 1 milione e 780 mila euro: i cantieri partiranno a San Feliciano, Sant’Arcangelo e successivamente alla darsena Mancinelli. Proseguono inoltre lavori su fossi e canali a Moiano, Paganico e Maranzano, finanziati con risorse regionali e PNRR.

Resta aperto il tema dei dragaggi: con i livelli del lago ai minimi storici, la draga tradizionale non è praticabile. Si cercano soluzioni innovative, anche di nuova generazione, per garantire la funzionalità del bacino.

“Il Trasimeno – ha concluso Meloni – torna al centro di una strategia strutturata. L’adduzione dell’acqua è una risposta concreta a un’emergenza storica e segna un cambio di metodo: visione, competenze e rete istituzionale per il futuro del territorio”.

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