Pieve, dal nuovo bilancio, più tasse e nessuna nuova idea

dal Gruppo consiliare PIEVE DI TUTTI
Nel corso del consiglio comunale del 31 agosto scorso, il gruppo “Pieve di Tutti” ha avanzato osservazioni e proposte che approfondiremo con tutti coloro che volessero intervenire nel dibattito della vita politica, culturale e sociale in maniera costruttiva.
Notiamo innanzitutto che, nonostante i proclami in campagna elettorale, il bilancio 2014 è basato su tagli minimi e un aumento sostanziale delle tasse.

– Per quanto riguarda aliquote e detrazioni Imu (che riguarda seconde case, capannoni, aree edificabili), non sono state considerate detrazioni o sgravi per zone svantaggiate, come quelle colpite dalla alluvione del 2012, in primis Ponticelli.
– La nuova tassa sulla prima casa, la TASI, imposta sui servizi indivisibili del Comune (manutenzione stradale, illuminazione, etc…), grava su tutte le abitazioni, prime e seconde case, con un onere del 25% per gli eventuali inquilini. Ancora una volta si tratta di una tassa patrimoniale. Ci chiediamo se una tassa sui servizi debba colpire la proprietà o se forse sarebbe più equo che essa fosse ripartita più equamente sulle persone fisiche che ne traggono un beneficio effettivo.
– Quanto alle alienazioni preventivate per il prossimo triennio: considerando che i terreni agricoli situati a Ponticelli, vicino alla linea ferroviaria, già inseriti in piani di alienazione, sono ancora invenduti; considerando anche la Legge Regionale che regola la concessione di terreno agricolo a nuove attività imprenditoriali, non sarebbe opportuno pensare a progetti di questo tipo volti a favorire forme di start-up, soprattutto giovanile?
– Il Bilancio: le entrate del nostro bilancio sono 7.078.000 Euro. Tali entrate, cioè le risorse finanziarie disponibili, derivano quasi interamente da tributi e tasse.

Attenzione! Non c’è alcuna diminuzione delle tasse, ma solo ed esclusivamente una pura sommatoria. Infatti: fino all’anno scorso l’IMU sulle seconde case era stata fissata al 10.2×1000. Quest’anno all’8.5×1000. che riporta la tassazione al 10.2×1000. Infatti l’aliquota IMU (8.5) e l’aliquota della TASI (1.7), sommate, danno esattamente il 10.2×1000.

IMU – seconde case e altro – imposizione 8.5 x 1000 – gettito 1.800.000 Euro ( meno 517.000 rispetto al 2013)
TARI – rifiuti – imposizione 1.940.000 (meno 40.000 rispetto al 2013)
TASI – servizi indivisibili – tutte le abitazioni – 1.7 x1.000 (più 940.000 )

Se riequilibriamo IMU e TASI vediamo che le seconde case e assimilati tornano alla tassazione di 10.2 x 1000 come nel 2013 e quindi per il contribuente la situazione è la medesima. I cittadini pievesi per la tasi pagheranno 403.000 Euro in più sulla prima casa!

Quanto alle uscite, queste ammontano a circa 6.769.000 Euro, così classificate, secondo la relazione del revisore dei conti: il personale assorbe 1.938.12 Euro e la spesa è praticamente invariata rispetto al 2013(-7.000 Euro circa); gli acquisti di materie prime diminuiscono di 653.000 Euro, ma questo dato corrisponde al mancato acquisto di medicinali per la farmacia e quindi le spese sono praticamente le stesse.
Il taglio effettivo è di circa 85.000 euro: taglio che ancora una volta riguarda servizi culturali, educativi e turistici, svelando che sono solo “proclami” quelli che si riferiscono a questi aspetti come punti di forza della città.
Si tratta di un bilancio tecnico, con poche indicazioni di tipo politico, che soprattutto non rivela alcun tentativo di procedere ad un alleggerimento della pressione tributaria. I tributi aumentano perché c’è imposizione TASI decretata come nuova tassa patrimoniale, cioè gravante sugli immobili. Dall’altro lato la riduzione della spesa appare esigua. È vero che la Giunta è da poco insediata, ma è anche vero che ogni mese si può impegnare 1/12 del bilancio precedente e che, quindi, il nuovo Sindaco aveva a disposizione 8 mensilità e mezzo sulle 12 annuali per reali margini di intervento.
Restiamo in attesa che ci venga fornito il bilancio analitico (che abbiamo chiesto più volte ma che ancora non ci è stato dato!) per dibattere approfonditamente le questioni del bilancio, in particolare il settore interventi sociali. Crediamo molto nel principio di solidarietà, ma pensiamo anche che ogni sostegno debba rispondere ad un bisogno reale, accertato con mezzi efficaci e attentamente controllato.

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