
POZZUOLO UMBRO – Oggi la Comunità di Pozzuolo ha vissuto una giornata particolarmente triste, ha dato il saluto di addio a Pasquale Giardini, morto all’età di 93 anni: una persona che è stata al centro della vita di questa comunità negli ultimi 60 anni. Pozzuolo è una frazione del Comune di Castiglione del Lago, importante per aver dato i natali a Santa Margherita detta poi da Cortona e, nell’ultimo secolo, a due personaggi entrati uno nella storia della Scienza, Franco Rasetti, e l’altro nella storia della Filosofia, il prof. Teodorico Moretti Costanzi. In questa frazione si trasferì nell’immediato dopo guerra Pasquale Giardini. Allora c’era una economia viva e ricca: la mezzadria era ancora in pieno vigore, e le case erano piene di giovani che si costruivano, con il lavoro delle braccia, la propria fortuna. Pasquale si rese subito conto che i prodotti della terra dovevano essere rielaborati in loco, e avrebbero reso ancora più ricco il territorio. Il consorzio poteva servire per la raccolta del grano, ma altri prodotti aspettavano di essere raccolti e utilizzati. Ed è proprio questa la geniale intuizione di Pasquale, che gli ha consentito di creare una bella fortuna familiare e di procurare lavoro ad una trentina di persone.
Forte di questi risultati, Pasquale, libero da pastoie politiche, con la sua vivacità creativa, ha dato vita alle aggregazioni di solidarietà: la Misericordia ha funzionato, in Pozzuolo, fin dagli ultimi anni ’50, avendo a disposizione anche un’ambulanza, cosa a quei tempi rara anche per i vicini ospedali. Ha sostenuto l’AVIS, altra Associazione creata dalla Dr. Ulda Billi, che ancora alla bella età di 99 anni, dirige in Pozzuolo la sua Farmacia.
Adesso la Giardini s.p.a. è un’azienda che ha conquistato il mercato delle granaglie nell’Umbria e nel Lazio, ma soprattutto una realtà che consente a tanti giovani del territorio di avere una sicurezza economica. Pasquale ha saputo affrontare e superare prove dolorose come la morte del figlio Mauro al quale aveva da poco affidato la direzione dell’azienda, trovando però nel nipote Cristian un valido continuatore del lavoro da lui impostato. La popolazione gli ha voluto bene, e lui questo bene se lo è meritato, partecipando a tutte le iniziative economiche e culturali che hanno avuto vita nel paese. La Banda, la Mostra Agricola, il Centro di vita associata, hanno avuto in Pasquale un valido sostenitore.
Ma la cosa che più di tutte lo ha coinvolto e gli ha attirato la stima di tutti è stato il ritorno di Santa Margherita: dopo 700 anni Santa Margherita tornava al paese da cui si era allontanata piangente nel settembre 1272. Fu fatto anche un documentario di questo avvenimento, fu coniata una medaglia ricordo (quella d’oro pesava otto grammi e costava 8.000 lire). Questo per dire con quale impegno fu realizzata questo festa. Riuscì perfino a trovare un auto cappella per consentire lo spostamento dell’urna della Santa: è stato un uomo ricco di sorprese che sempre è stato presente nel fare il bene. Per questa sua attività ebbe anche un riconoscimento pontificio: da allora Pasquale da tutti fu chiamato Cavaliere.
E ieri ha ricevuto gli onori e i ringraziamenti dalla sua gente, dai suoi amici e la testimonianza di immutato affetto da parte dei familiari e di tutti.
Grazie, cav. Pasquale, per quello che hai fatto e per quello che ci hai insegnato a fare.
Anche per te valgono le parole di Papa Francesco: «Beati coloro che costruiscono i ponti per poter stare vicini a tutti».
Don Piero Becherini
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