Fiabando.. nell’isola che c’è, a Isola Maggiore

Il mitico mondo della fiaba sarà il protagonista della manifestazione “Fiabando.. nell’isola che c’è” in programma il 29 agosto a Isola Maggiore, Tuoro sul Trasimeno. L’iniziativa, organizzata dal Comune e dal laboratorio della fiaba della proloco di Isola Maggiore è rivolto a un pubblico di tutte le età.

Ricco e pieno di fantasia il programma si apre, alle ore 10, con uno spettacolo di burattini. Si prosegue con un percorso fiabesco sul lungolago dell’isola con “Costruiamo la nostra Fiaba” dove, sotto guida di operatori tra illustrazioni di vari artisti e ammaliati dal flauto magico dell’ “elfo” Floriano Turatto tutti i partecipanti potranno cimentarsi in una composizione scritta inventando personaggi, luoghi e trama frutto della propria fantasia. Le diverse tappe del percorso sveleranno, passo dopo passo, i passaggi fondamentali per imparare a “rispettare” la trama della fiaba, popolare produzione letteraria.

I più piccoli potranno godere di un loro spazio in cui pitturare manipolare ascoltare giocare, accuditi da adulti.

Nel pomeriggio si potranno gustare fiabe conosciute e/o inedite nella frescura del giardino del bar di Silvia Silvi, con Marcelo Marun Cardozo che in-canterà con le corde della sua chitarra classica.

Poi, tutti in piazzetta del molo a danzare con l’organetto di Artmusique di Perugia e con la leggerezza del maestro steineriano Floriano Turatto.

«Isola Maggiore, nota come la perla del Lago Trasimeno – spiegano gli organizzatori -, il 29 agosto è pronta ad accogliere tanti “portatori sani di magia” di ogni età e da ogni dove, trasformando tutta l’energia gioiosa in autentica invenzione che ci spingerà ad essere nell’”altrove”, lì dove i nostri sogni, la nostra fantasia, immaginazione e creatività si fonderanno permettendoci di scrivere, danzare, ascoltare, dipingere ciò che il cuore canta. In una dimensione senza età potremo vivere la fiaba mitica espressione della creatività umana, che rende “sacri” i “luoghi unici”, come l’Isola che c’è che diventano così veri e propri santuari della magia e della poesia e richiamano le immagini simboliche che abbiamo iscritte nell’anima, guide nascoste al nostro agire

 

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