Il Cinema Caporali ricorda Francesco Rosi

Il Cinema Caporali ricorda Francesco Rosi. Nell’ambito della rassegna “Il Cinema Ritrovato. Capolavori restaurati in prima visione” arrivano due capolavori indiscussi del cinema italiano: Martedì 10 “Le Mani sulla città” e martedì 17 ”Salvatore Giuliano”

Chi non l’ha mai fatto deve provarlo almeno una volta, anche se il film l’ha visto, pure più volte, ma unicamente sul piccolo schermo. (Ri)vedere questi film sul grande schermo e nella sala buia è veramente un’altra cosa. E’ come vedere il film per la prima volta. E’ in questi casi che si comprende la supremazia della visione del film al Cinema. È questo la convinzione che ha animato la Cineteca di Bologna nel voler riproporre la distribuzione di capolavori restaurati al Cinema e il merito di alcune sale italiani , le più sensibili e impegnate sul fronte della qualità, nell’accogliere la proposta, ivi compreso il Cinema Cesare Caporali di Castiglione del Lago.

Il Caporali proporrà la nuova scommessa della Cineteca di Bologna, distribuire in sala due capolavori restaurati di Francesco Rosi il grande regista italiano recentemente scomparso nel quadro del progetto “Il Cinema Ritrovato. Capolavori restaurati in prima visione”. Si comincia martedì 10 con “Le mani sulla città” (spettacoli alle ore 18.00 e 21.30) Il film uscito in sala nel 1963, in bianco e nero, racconta la Napoli degli anni della ricostruzione come scacchiera del potere corrotto.

All’inizio c’è il crollo di un immobile e l’apparente caduta in disgrazia d’un costruttore: che però sa molto bene come ci si muove, come si compra e ci si vende tra i banchi della politica locale, e stringendo molte mani sporche viene nominato assessore all’edilizia.

Un racconto di snodi sottili, di ipocrisie di non immediata decifrazione, ma alla fine una parabola lampante sulla politica come arte della presa di potere. “Volevo continuare il discorso sul potere iniziato con Salvatore Giuliano”” ebbe ha dichiarare il regista “.

Mettere in evidenza quelle che erano le collusioni tra i vari poteri, tra potere economico e potere politico, rendere chiaro come una città fosse regolata da questo rapporto, da questo intrico di interessi che mescolavano in maniera molto oscura, e anche molto chiara, la politica con l’economia” (Francesco Rosi).

Un film insomma di grande attualità a cui seguirà martedì 17 febbraio (sempre alle 18.00 e 21.30) la proiezione dell’altra opera, in realtà precedente, del 1961, “Salvatore Giuliano”, ritenuta dai più il “capolavoro politico” di Rosi e del cinema italiano.

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