Adotta un amico, è la proposta del M5s di Castiglione
E’ il progetto che promuove le adozioni e taglia i costi del canile
Ai comuni spetta la gestione di un canile comunale e l’amministrazione castiglionese dal 2007 provvede a questo servizio in associazione con gli altri comuni del Trasimeno.
Tutto bene se non fosse che il servizio costa ai cittadini 1000 euro l’anno per ogni cane presente nel canile comprensoriale, che la presenza di cani dal 2011 al 2014 è cresciuta del 60%, arrivando a 130 unità, e che la spesa imputata per il 2015 a carico dei cittadini del Trasimeno è di oltre 127.000 euro.
Non solo, il canile privato affidatario del servizio fino a dicembre 2017 si trova vicino Todi, una distanza che limita fortemente la possibilità di visita, e quindi di adozione dei cani, da parte dei cittadini lacustri.
Il Movimento 5 stelle castiglionese giovedì pomeriggio porta in votazione in consiglio comunale il progetto denominato Adotta un amico per promuovere in modo deciso l’adozione dei cani randagi catturati nel comprensorio del Trasimeno. L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente il numero dei cani ospitati nel canile “comprensoriale” tuderte, accorciare il tempo di permanenza, dando loro al più presto quella libertà e quelle cure che solo una famiglia che li accoglie può dare ma anche ridurre i costi di gestione a carico dei cittadini.
Il progetto prevede l’assegnazione del servizio di promozione delle adozioni ad un soggetto diverso dal canile, che dovrà attivarsi attraverso una serie di iniziative in parte già suggerite e che verrebbe remunerato con un compenso base più degli incentivi pagati con una quota dei risparmi ottenuti dai comuni.
Considerando che ogni cane adottato fa risparmiare alle amministrazioni del Trasimeno circa 1000 euro l’anno, tale attività, non solo si finanzierebbe da sola ma produrrebbe contemporaneamente notevoli risparmi alla casse comunali e uno stimolo continuo alle adozioni.
Nell’ordine del giorno depositato dai 5 stelle castiglionesi non si prevede una gara al ribasso bensì una valutazione qualitativa che premi le proposte più interessanti, i giovani i disoccupati e chi ha reddito basso.
“Occorre ridurre i cani randagi a carico dei comuni lacustri a poche unità – dichiarano i consiglieri 5 stelle Cerboni e Bistacchia – anche per facilitare a fine 2017 la ricerca di una struttura più piccola, più vicina al nostro territorio e che gestisca solo le emergenze”.
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