A Narrazioni Giampaolo Simi presenta “Senza dirci addio”

Giovedì 21 al Giardino dell’Asilo Reattelli prosegue la stagione estiva di “Narrazioni: storie, racconti e scritture”

Narrazioni: storie, racconti, scritture”, nella sua versione “summer”, va al Giardino dell’Asilo Reattelli, un angolo fresco immerso nel verde nel Centro Storico di Castiglione del Lago e gestito dal “Laboratorio del Cittadino”.

Giovedì 21 luglio alle ore 18 arriva a Castiglione Giampaolo Simi che presenta il suo ultimo romanzo “Senza dirci addio” (Sellerio), in un dialogo con i lettori condotto da Monica Fanicchi, titolare di Libri Parlanti Books & Coffee.

Giampaolo Simi, con la sua capacità di narrazione, racconta una nuova situazione in cui Dario Corbo, si trova suo malgrado. Tra le serie di Sellerio, questa rappresenta un’anomalia: Dario Corbo non è avvocato, poliziotto né carabiniere, nonostante questo, nella sua vita si insinuano storie complesse e straordinariamente umane per le quali non gli è possibile non indagare, sostenuto dall’istinto del giornalista di nera.

Dario Corbo è stato per vent’anni un cronista di nera. Da questo passato ha ereditato i modi spicci e la capacità di sentire odore di bruciato quando si presenta. Diventato da un paio d’anni il braccio destro di Nora Beckford, figlia di un grande artista che è stata l’imputata di un omicidio reso celebre anche dagli articoli dello stesso Corbo, riceve una notizia lancinante. La ex moglie Giulia è morta, travolta da un pirata della strada. Un colpo inaspettato che lo trova proprio nel giorno in cui il figlio Luca affronta la prima udienza di un brutto processo. Di fronte alla rabbia del figlio che non si dà pace e minaccia di vendicarsi sul compagno della madre che ritiene colpevole, decide di far luce su alcuni punti oscuri della faccenda. Lo incoraggia ad andare avanti l’indiscrezione del maresciallo che dirige le indagini, sua vecchia conoscenza: al comando non hanno nessuna intenzione di approfondire. Invece Dario scorge troppe ombre: tra l’altro, come mai è sparito il cellulare di Giulia con tutte le tracce elettroniche? Ma soprattutto: che ci faceva Giulia nel buio della campagna toscana più sperduta? A ogni tentativo di risposta altre domande man mano crescono di mistero: sui rapporti tra l’ex moglie e i suoi recenti datori di lavoro, la gallerista rampante Maddalena Currè e il suo compagno, broker di borsa, Cosimo Roi; sulle “dubitabili expertise” del noto professore di antichità archeologiche Bruno Weber; sui quadri di anonimi artisti venduti a peso d’oro. Ma il sospetto di una realtà delittuosa diventa certezza da una via traversa: lì accanto al luogo dell’incidente mortale, un cascinale abbandonato era stato anni prima il teatro della strage di una famiglia innocente; ai tempi era sembrato un caso risolto, ma adesso l’esperto cronista di nera ricorda e può collegare fatti vecchi e nuove risultanze. Le trame di Giampaolo Simi appaiono già dalle prime pagine ricchissime di situazioni articolate, svolte inattese e personaggi sfaccettati. Sono forse questa complessità di costruzione narrativa e la sapienza di intreccio logico a rendere fluido, eppure misterioso, l’andamento dei suoi romanzi e convincenti ma insieme sorprendenti gli esiti. E, grazie alla spesso insolente ironia del protagonista, l’autore svela il contrasto stridente tra la patina raffinata e alla moda di certi personaggi e le ombre oscure che proiettano.

Per Giampaolo Simi, scrittore viareggino, la popolarità è arrivata con i romanzi pubblicati per la Memoria di Sellerio (“Cosa resta di noi”, “La ragazza sbagliata” e “Come una famiglia”), ma la sua attività è iniziata nel 1997, quando “Il buio sotto la candela” ha vinto il premio Nino Savarese. In seguito “Direttissimi altrove” e “Tutto o Nulla” (2001) sono arrivati in finale al premio Scerbanenco. “Rosa Elettrica” (2007) è stato fra i romanzi finalisti del Premio Fedeli. È fra gli autori italiani pubblicati in Francia nella “Série Noire” di Gallimard. È presente in numerose antologie come “History & Mistery” (Piemme), “Il ritorno del Duca” (Garzanti) e “Crimini italiani” (Einaudi). Collabora con i quotidiani “Il Tirreno”, “La Repubblica” e con il sito “Giudizio Universale”. È stato consulente tecnico del Premio Camaiore di Letteratura Gialla dal 2003 al 2013. Nel 2010 ha ricevuto a Maniago il Premio alla carriera “Lama e Trama”. Nel giugno 2012 è uscito per E/O il romanzo “La notte alle mie spalle” (Premio Pea 2013, menzione speciale Premio Gelmi di Caporiacco 2013). Nel dicembre 2015 ha vinto il “Premio Scerbanenco-La Stampa” con “Cosa resta di noi” (Sellerio), assegnato al Noir In Festival di Courmayeur. Nel maggio 2018 ha vinto il “Premio Letterario Chianti” con “La ragazza sbagliata” (Sellerio).

Ha collaborato come soggettista e sceneggiatore alla serie tv RIS (quinta stagione), e alle tre stagioni di RIS Roma. Dal suo racconto “Luce del Nord” ha scritto, insieme allo sceneggiatore Vittorino Testa, il tv movie omonimo, girato da Stefano Sollima. Sempre assieme a Vittorio Testa, è creatore della serie tv “Nero a metà”, andata in onda dal 19 novembre 2018 su Raiuno, con protagonista Claudio Amendola e per la regia di Marco Pontecorvo. Assieme alla regista Wilma Labate ha scritto il soggetto del documentario “Arrivederci Saigon”, presentato alla 75ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

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