“Sogno di una notte di mezza estate” l’opera di Shakespeare a Castiglione

Conferenza stampa di presentazione questa mattina di “Sogno di una notte di mezza estate” uno spettacolo fra teatro, cinema, opera e ballo tratto dalla celebre commedia di William Shakespeare, che andrà in scena domenica 9 agosto alle 21,30 al Teatro della Rocca Medievale di Castiglione del Lago.

Tutto è partito lo scorso anno quando la regista e docente d’arte scenica Maria Francesca Siciliani ha scoperto il lago Trasimeno grazie al’invito della marchesa Marzia Crispolti Zacchia: subito folgorata da Castiglione del Lago e dalla stupenda Rocca Medievale, che contiene all’interno uno dei più bei teatri all’aperto d’Italia, ha pensato subito al “sogno” di Shakespeare. «Una rocca medievale – ha spiegato Siciliani – avvolta dagli ulivi e trasformata in teatro, dominante un lago chiaro, calmissimo, incontaminato, arcaico e per questo particolarmente misterioso. A quella vista fu quasi spontaneo e immediato il pensiero di rappresentarvi uno dei testi più inquietanti, moderni e ad alto contenuto esoterico del “Bardo”.

Sogno di una notte di mezza estate

In “Sogno di una notte di mezza estate” si alternano infatti mirabilmente realtà e fantasia, mettendo a nudo le debolezze umane e i desideri inconfessati. È un percorso iniziatico alla ricerca di se stessi e del Bene, che si compie in una sola notte, guidato da un folletto burlone che attraverso l’oppio racchiuso nel suo fiore, svela i veri desideri, le bizzarrie inconfessate dei personaggi e le accompagna nel loro benefico percorso purificatore.

Il “sogno shakespeariano” ha da sempre ispirato molti musicisti, fra i quali Mendelssohn che ne compose le musiche di scena consegnandoci altissime pagine piene di dolcezza ed ispirato mistero.

A queste due arti abbiamo pensato che sarebbe stato giusto aggiungerne un’altra di cui nella nostra epoca fortunatamente disponiamo: il cinema. Cinema non solo per fissare in immagini quanto giornalmente andremo a creare con gli interpreti ma anche per girare alcune scene della commedia nei luoghi più significativi di Castiglione, in modo che il pubblico possa conoscere più realtà diverse di questo incantevole angolo di paradiso». Aiuto regista e regista immagini è Joakim Scheidegger che ha realizzato e montato fra maggio e luglio le immagini che accompagneranno lo spettacolo, tutte girate intorno al Trasimeno, accompagnate dalla musica di Mendelssohn. Un progetto ambizioso, uno spettacolo che unisce diversi linguaggi con il coinvolgimento di decine e decine di persone di Castiglione, tra i tecnici, i musicisti, i coreografi e gli attori, come i componenti della locale compagnia teatrale Trasimenoteatro e con Virgilio Vincenzoni in qualità di direttore di scena.

 

«Quello che abbiamo forse perso in termini di esperienza rinunciando ai professionisti – ha sottolineato Maria Francesca Siciliani – lo abbiamo ampiamente riguadagnato in spontaneità e verità scenica grazie a questi splendidi giovani. Credo che siamo riusciti a dare un contributo alla cultura, un esempio e uno stimolo a questi ragazzi: siamo di fronte ad un risultato eccezionale, con una grande partecipazione collettiva e grande entusiasmo che non avevo mai trovato in altre esperienze, con dei ragazzi meravigliosi. Abbiamo fatto un lavoro sulla persona, un lavoro di introspezione psicologica vera e propria».

«Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato a questo progetto – ha dichiarato Ivana Bricca, assessore alla cultura di Castiglione – ma specialmente Maria Francesca Siciliani e Marzia Crispolti Zacchia per il grande impegno profuso a vero e completo titolo gratuito. Spero che questa esperienza abbia un seguito a Castiglione, nonostante i tagli dei fondi statali e la grande difficoltà ad accedere ai fondi europei per la cultura. La Regione Umbria deve darci una mano e muoversi per essere più efficace in tal senso. Per Castiglione è un progetto pilota che ci fa capire quanto sia necessario “fare sistema” anche nella cultura per crescere e ribadire la nostra tradizione, per riaffermare e tramandare la conoscenza della nostra storia».

Diplomata presso la Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano sotto la guida di Giorgio Strehler, Maria Francesca Siciliani, figlia di Francesco Siciliani, ha svolto un’intensa attività nell’ambito della prosa e della musica lirica. Nella sua lunga carriera è stata direttrice artistica del Teatro Comunale di Bologna e del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, titolare della cattedra di Arte Scenica al Conservatorio Monteverdi di Bolzano, insegnante al Santa Cecilia di Roma. La sua intensa e affermata attività nel campo della regia lirica le ha dato modo di farsi apprezzare sia dalla critica che dal pubblico nazionale ed internazionale. Ha realizzato varie produzioni di opere contemporanee in prima esecuzione ed è unanimemente riconosciuta come una “specialista” del genere. Oltre alle assidue collaborazioni ai Festival di Spoleto, Martina Franca e Barga, Maria Francesca Siciliani ha fatto parte di giurie di importanti concorsi di canto e Direttrice artistica del Festival Leoncavallo a Montalto Uffugo.

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