Isola Polvese, a Corciano il Consiglio Comunale all’unanimità contro l’alienazione

Lega Nord Umbria, fare chiarezza sulla presenza di presunti profughi all'Isola Polvese

da Mario Taborchi (consigliere comunale Corciano, Sinistra Ecologia Libertà)
La notizia è di quelle che ritornano circolarmente, forse per assuefare i cittadini ed indurli alla rassegnazione!

Il Presidente uscente della Provincia di Perugia, in uno dei suoi ultimi atti (Delibera 42/9.10.2014), ha inserito nel piano di alienazioni e valorizzazioni degli immobili, tre beni di indubbio valore ambientale, storico ed artistico, che fanno parte del patrimonio culturale dell’Umbria: Villa Fidelia a Spello, Villa Redenta a Spoleto e l’isola Polvese nel Lago Trasimeno.

Contro tale decisione, il consiglio comunale di Corciano nella seduta del 10 novembre scorso, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno promosso dal consigliere di Sinistra Ecologia Liberta Mario Taborchi. Il Consiglio ha dato una bella prova di sensibilità in momenti di aggregazioni spurie e personalistiche ed ha voluto testimoniare che per i corcianesi vince prepotentemente l’attaccamento alla propria terra su ogni altra istanza di parte.

Simili atti, che coinvolgono la storia e la sensibilità delle comunità, non possono essere assunti in maniera “autarchica” ma vanno concertati e condivisi con i comuni di riferimento, in particolare dopo la così detta Legge Del Rio che ha cambiato radicalmente il profilo amministrativo delle Province facendole diventare “enti di area vasta” con funzioni limitate.

Vendere i così detti “gioielli di famiglia”, i beni del patrimonio, accumulati nel tempo col sacrificio di intere generazioni, soluzione alla quale viene facile pensare in periodi di crisi, non risulta essere affatto la scelta migliore.

La grande operazione della dismissione dei beni di così rilevante valore finisce per essere un vero e proprio assurdo economico, perché, necessariamente, è solo una soluzione temporanea al problema del debito, il quale ritornerà alla ribalta in piena forza tra pochi mesi o tra qualche anno, quando non ci saranno più beni pubblici da porre sul mercato e allora saremo chiamati tutti finalmente a compiere quello sforzo inventivo, esperto, alternativo che solo una corretta volontà di gestione amministrativa sostenibile, misurata e inclusiva può mettere in campo. Ma per i professionisti del “rimando” questo non è ancora il tempo!

Sta a noi, cittadini singoli, organizzati, rappresentanti delle istituzioni locali, alzare la testa, tenerla dritta e farlo diventare sin da oggi “quel tempo”!

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