
Lago Trasimeno, crisi, Liberi e uguali, ripartire dalle certezze Si è sviluppato (anche) in queste ultime settimane il dibattito riguardo all’eterna crisi del Trasimeno; il basso livello delle acque, la forte presenza di alghe ed erbe infestanti, dei chironomidi e il proliferare dei cinghiale all’interno del canneto interrogano tutti non solo sui disagi provocati, ma soprattutto sugli strumenti di azione e contrasto.
Al riguardo, si inseguono le proposte più disparate
Al riguardo, si inseguono le proposte più disparate ed articolate, senza però che si muova , con decisione, dalle certezze che già da tempo ci sono. E infatti la “Legge per il Trasimeno”, della quale si chiede da più parti la redazione e l’approvazione, intesa come complesso normativo che, preso atto delle problematiche endemiche del Lago, stabilisca gli obiettivi strategici dello sviluppo e della tutela del territorio e le azioni tese al ripristino della tutela e della valorizzazione ambientale dell’area lacustre, già esiste ed è il Piano Stralcio per il bacino del Lago Trasimeno, il cosiddetto PS2.
Si tratta di uno strumento approvato con D.p.c.m.
Si tratta di uno strumento approvato con D.p.c.m.(Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 19 luglio 2002, una legge dello Stato dunque , frutto di studi ed analisi, condivise a suo tempo con gli Enti Locali e la Regione , che sono già ampiamente sufficienti ad individuare, tra l’altro, le modalità di pianificazione degli usi delle acque e del suolo nel lungo periodo, la previsione di misure finalizzate a contenere il fenomeno dell’abbassamento del livello delle acque e a ridurre progressivamente l’apporto di sostanze inquinanti negli ambiti interessati.
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Si trattava e si tratta di un Piano non certo teso a gestire l’emergenza o la contingenza, ma a progettare interventi costanti di natura preventiva e protettiva atti ad evitare situazioni di criticità quali quella che – di nuovo – stiamo vivendo e per dare certezze, sia dal punto di vista ambientale che da quello della garanzia della qualità, per la frequentazione delle sue sponde da parte dei residenti e dei turisti durante tutta la stagione estiva.
Infatti l’aspetto ambientale è dichiaratamente
Infatti l’aspetto ambientale è dichiaratamente un tema qualificante del progetto di piano e costituisce un elemento funzionale ad un obiettivo irrinunciabile per la salvaguardia del territorio e del bacino lacustre , per la lotta agli animali molesti e nocivi e per l’individuazione di forme di produzione del reddito innovative, alternative ed efficaci dentro e intorno al bacino stesso.
È doveroso, quindi, e indifferibile che la Regione Umbria
È doveroso, quindi, e indifferibile che la Regione Umbria si attivi al più presto, visto che ne è membro effettivo , sia nei riguardi dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, che ha le competenze sul Trasimeno, che verso ogni Ente sovraordinato di riferimento, al fine di aggiornare il Piano stesso e di finanziare le attività già individuate che – si ripete – è già una norma dello Stato, e con le risorse reperite attuare politiche concrete di intervento.
Non vanno fatti, dunque, né ulteriori, superflui studi né altre conferenze di sorta, ma occorre semplicemente lavorare su e con strumenti che già sono a nostra disposizione.
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