Incontri, arte e cammino per un pomeriggio di pace condivisa
La mostra “Guerra alla Guerra”, allestita dopo le festività natalizie, si trasforma in un’occasione di incontro e riflessione collettiva. Non solo esposizione, ma spazio vivo dove comunità, associazioni e artisti si ritrovano per raccontare esperienze, condividere percorsi e dare continuità a un progetto che mette al centro la nonviolenza e la memoria storica.
Il pomeriggio prende avvio alle ore 16.00 con l’associazione Camminare Guarisce, che presenta “La Via del Trasimeno”: un itinerario che intreccia cammino, benessere e relazione con il territorio. Un invito a riscoprire il passo lento, l’ascolto e la pace, valori cari ad Aldo Capitini, ideatore della Marcia Perugia–Assisi e figura di riferimento per la mostra.
Segue un dialogo pubblico condotto da Fabio Magara, che intervista il curatore dell’esposizione. Verranno ripercorsi i momenti di nascita del progetto, le trasformazioni avvenute nel tempo e le ragioni della sua attualità. La riflessione si concentra sull’urgenza di parlare oggi di nonviolenza, in un contesto segnato da conflitti e tensioni globali.
All’incontro partecipa anche l’artista Maria Marinelli, che con le sue opere amplia lo sguardo e stimola un confronto tra linguaggi diversi. La presenza di Marinelli arricchisce il percorso espositivo, creando un ponte tra arte contemporanea e memoria storica.
La giornata prosegue con una visita guidata condotta insieme a Filippo Trenna dell’Associazione Residuati Reimpiegati WWII. Grazie ai reperti storici messi a disposizione, l’esposizione diventa più interattiva e coinvolgente, offrendo ai visitatori la possibilità di toccare con mano testimonianze concrete del passato.
Il programma si conclude con un aperitivo conviviale, pensato come momento semplice ma significativo per continuare a dialogare, porre domande e rafforzare legami. Un gesto di comunità che sottolinea come la mostra non sia solo un evento culturale, ma un’esperienza condivisa che invita a riflettere sul presente e a immaginare un futuro diverso.
La scelta di intrecciare cammino, arte e memoria restituisce alla mostra una dimensione umana e partecipata. “Guerra alla Guerra” diventa così un laboratorio di pace, dove il ricordo delle tragedie si trasforma in energia per costruire nuove relazioni e pratiche di convivenza.

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