Fresi protagonista a Corciano e Marsciano con “Dioggene”

Il 16 novembre a Corciano, il 18 a Marsciano. L'attore in scena in un triplo monologo.

Fresi protagonista a Corciano e Marsciano con "Dioggene"

Fresi protagonista a Corciano e Marsciano con “Dioggene”

Fresi protagonista – Il Teatro della Filarmonica di Corciano e il Teatro Concordia di Marsciano danno il via alla stagione 2024/2025 con lo spettacolo “Dioggene”, scritto e diretto da Giacomo Battiato per l’attore Stefano Fresi. La messa in scena di questa produzione, che segna l’inizio della stagione teatrale, è prevista sabato 16 novembre alle 21 a Corciano e lunedì 18 novembre alle 20.45 a Marsciano.

“Dioggene” è un’opera in tre parti, un triplo monologo che vede Stefano Fresi interpretare tre personaggi distinti, ma legati da un unico filo conduttore: la violenza, la stupidità umana, la guerra, la bellezza e l’amore. Ogni quadro affronta una tematica diversa, utilizzando tre lingue italiane distintive: il volgare toscano, il romanesco e la lingua corrente del XXI secolo.

Nel primo quadro, intitolato “HISTORIA DE ODDI, BIFOLCHO”, l’attore interpreta un testo scritto in autentico volgare duecentesco, raccontando la storia di un contadino toscano che ha partecipato alla storica battaglia di Montaperti, uno degli scontri più significativi tra Siena e Firenze. In questa parte, la lingua e il contesto storico sono fondamentali per dar vita a un dramma di grande intensità.

Nel secondo quadro, “L’ATTORE E IL BUON DIO”, il personaggio di Nemesio Rea (l’attore interpretato da Fresi) si prepara ad andare in scena, ma invece di parlare dello spettacolo, racconta la violenta separazione dalla moglie. Questo momento si caratterizza per il contrasto tra l’apparenza della vita da palcoscenico e la realtà interiore del protagonista, che è segnata dalla sofferenza e dal conflitto.

Il terzo quadro, “ER CANE DE VIA DER FOSSO D’A MAIJANA”, offre un momento di riflessione più profonda. In questa parte, Nemesio ha scelto di vivere in un bidone dell’immondizia, rinunciando alla sua carriera e alla sua vecchia vita, ispirato dal filosofo greco Diogene. Il personaggio rifiuta ogni ambizione e possesso per cercare una libertà che gli permetta di affrontare il vero senso della vita.

La regia di Battiato ha voluto creare uno spettacolo che mescola epica, commedia, crudeltà e sberleffi, esplorando tematiche universali in modo diretto e provocatorio. La scenografia è minimale ma simbolica, con un unico elemento che cambia nei tre quadri: un mostruoso spaventapasseri, un’armatura e un bidone dell’immondizia. Questi oggetti rappresentano i temi della paura, della morte e del rifiuto.

Nel corso dello spettacolo, la figura di Stefano Fresi emerge con prepotenza come protagonista assoluto, capace di interpretare con grande intensità i tre ruoli distinti, che rispecchiano la sua versatilità e profondità artistica. La chimica tra Fresi e Battiato è palpabile, grazie alla lunga collaborazione tra i due, che si riflette in una reciproca stima e sintonia, come sottolineato dallo stesso regista nelle sue note di regia.

“Dioggene” non è solo un lavoro teatrale, ma anche un invito alla riflessione sulla condizione umana, sulla bellezza della vita, nonostante la violenza e le difficoltà che la caratterizzano. Un’opera che, pur trattando temi di grande gravità, riesce a mantenere una certa leggerezza e un richiamo alla meraviglia, purtroppo troppo spesso ignorata nella frenesia del vivere quotidiano.

Con la sua partenza a Corciano e Marsciano, lo spettacolo segna un momento significativo per la cultura teatrale dell’Umbria e promette di essere un evento di grande rilevanza per il pubblico locale. Il teatro regionale, grazie al sostegno del Teatro Stabile dell’Umbria, continua a essere un punto di riferimento fondamentale per la valorizzazione della scena artistica italiana, con eventi che stimolano la riflessione e la crescita culturale della comunità.

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