Presidio Trafomec Tavernelle, lavoratori senza futuro e prospettive

Presidio Trafomec Tavernelle, lavoratori senza futuro e prospettive, rischia di arrivare a un punto di non ritorno

Presidio Trafomec Tavernelle, lavoratori senza futuro e prospettive

La vertenza Trafomec rischia di arrivare a un punto di non ritorno. L’azienda, che produce trasformatori per l’Europa, che ha difficoltà da tanti anni. Il gestore Era staccherà la corrente elettrica all’azienda di Tavernelle. Una situazione paradossale, in un’azienda che ha ancora ordinativi, ma la cui proprietà cinese è sparita da mesi lasciando oltre 70 famiglie nella più totale incertezza e senza tre mensilità e mezzo di stipendio.

Andrea Calzoni, segretario Fim Cisl Umbria

Un problema che si ripercuote su tutto il territorio

“E’ un problema che si ripercuote su tutto il territorio. Le crisi negli ultimi anni sulla Valnestore sono un po’ evidenti a tutti, perché da quando chiuse la CISA parallelamente tutto l’indotto, la Trafomec è l’unica realtà manifatturiera in un certo rilievo. A dirlo a margine del presidio organizzato all’interno dei cancelli dell’azienda è Andrea Calzoni, segretario Fim Cisl Umbria. Fino a qualche mese fa contava oltre 100 persone, adesso sono rimaste oltre settanta perché comunque le professionalità se ne vanno. Questo è un problema anche per qualsiasi tipo di ripartenza futura, perché è un’azienda che ha il prodotto, ha la capacità dei lavoratori a produrlo. I clienti continuano a darci ancora quella fiducia, nonostante le difficoltà che ormai permangono da anni”.

Sindaci dei 2 Comuni solidali

“I sindaci dei comuni di Piegaro e Panicale – aggiunge – sono stati sempre solidali con la vertenza Trafomec, con gli interessi dei lavoratori, e ci aspettiamo anche oggi facciano la loro parte con almeno una presenza. Su questo sono stati parte attiva nei confronti della Regione per riuscire ad attivare un tavolo di crisi che si è aperto con l’assessore Fioroni. L’imminente distacco dell’energia elettrica compromette qualsiasi tipo di futuro, anche se devo dire che il futuro con la proprietà attuale non ha avuto quel balzo in avanti che che si meritava”.

Nico Malossi (Fiom Cgil)

Distacco energia elettrica

“Sono 76 persone che rischiano il posto di lavoro. Questa mattina – spiega Nico Malossi (Fiom Cgil) – siamo anche in attesa di novità perché abbiamo interloquito con i sindaci di Piegaro e Panicale che si sono mossi anche attraverso la politica per avere altri giorni, quindi per arrivare quanto meno a fine mese con il distacco dell’energia elettrica. Quello che ci aspettiamo, che ci è necessario per proseguire che si apra un tavolo di crisi. Siamo in una situazione in cui il tempo ci è avversario. Dobbiamo comunque cercare di avvalorare quello che c’è dentro, ci sono ancora delle commesse, c’è potenziale umano molto alto, per riportare queste lavorazioni che sono di eccellenza. Per salvaguardarle abbiamo bisogno veramente che si apra un tavolo di crisi e si discute a quale possa essere alternativa.

Simone Pampanelli, segretario generale Cgil Perugia

Interlocuzione dell’azienda

L’interlocuzione con l’azienda oramai è piuttosto difficile e complicata – dice ancora Malossi -. Le uniche risposte che sono arrivate sono state quelle della cassa integrazione che stiamo ancora aspettando. C’è una completa latitanza da questo punto di vista. I lavoratori si sono auto-organizzati, hanno continuato a produrre con quello che avevano, sapendo che non c’era la proprietà e che probabilmente non avrebbero preso lo stipendio”.

“Due aziende in crisi, purtroppo non le sole in questo territorio, Dobbiamo difendere il lavoro, l’occupazione, il buon lavoro e dire basta alla precarietà e obbligare anche il dibattito pubblico a prendersi carico di questi temi”. Solo le parole Simone Pampanelli, segretario generale Cgil Perugia, parlando anche dei problemi segnalati dai lavoratori  dell’Eurospin.

“Il rapporto con la Regione rispetto alle crisi che stiamo vivendo non ci sembra adeguato, sia nei modi sia nei contenuti. Nei modi perché non coinvolgono le parti sociali dentro un’elaborazione che dia risposte vere, reali e tangibili del territorio, nei contenuti perché è una Regione che guarda più al privato, non ai servizi pubblici e non a tutela dei servizi universali, come la sanità, il trasporto e la scuola”.

E’ arrivato anche il prefetto di Perugia, Armando Gradone, che ha raggiunto i Sindaci e una delegazione sindacale in comune a Panicale. “E’ un elemento di complessità – ha spiegato il prefetto – è stata avviata questa procedura che adesso è all’attenzione dell’autorità giudiziaria per gli approfondimenti del caso. Ho assicurato ai sindaci e ai lavoratori il mio impegno nell’ambito delle mie competenze. La strada è quello dell’affidamento della struttura a una sorta di delegato, di un commissario che possa svolgere l’azione in attesa della procedura fallimentare”.



Vertenza Trafomec, Prefetto Perugia incontra Sindaci di Piegaro e Panicale

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