Piazza di spaccio, Carabinieri Arezzo arrestano dieci spacciatori

Alcuni dei destinatari della misura cautelare sono stati catturati a  Siena e Pisa

Piazza di spaccio, Carabinieri Arezzo arrestano dieci spacciatori

Piazza di spaccio, Carabinieri Arezzo arrestano dieci spacciatori

Nel corso di indagini mirate alla prevenzione e alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti del genere eroina, cocaina ed hashish, personale del  Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Arezzo dal  mese di  novembre 2015,  iniziava ad “attenzionare” con mirati servizi di osservazione e pedinamento   la zona Campo di Marte di questo centro e, in particolare i corridoi delle gallerie “Valdarno”, “Valtiberina” e “Casentino”, rispettivamente la prima adiacente e la seconda e terza retrostanti la farmacia Comunale 1. Sotto di esse infatti era stata più volte segnalata la presenza di cittadini magrebini e nigeriani, che quotidianamente cedono a tossicodipendenti dosi di droga, che il più delle volte viene da quest’ultimi  consumata  direttamente sul posto, previo acquisto nella stessa farmacia del materiale necessario per l’ assunzione (siringhe e fiale di acqua per preparazioni iniettabili).

L’attenzione veniva focalizzata sin da subito su alcuni extracomunitari di origine magrebina, alcuni dei quali già conosciuti poiché già  tratti in arresto per reati inerenti lo spaccio degli stupefacenti, che si trattengono quasi tutti i pomeriggi negli esercizi pubblici “bar Italia” e “punto Sisal” accedendovi ed uscendovi continuamente. In particolare,  si notava che spesso alcuni di essi si portavano proprio nei corridoi delle succitate gallerie,  per incontrare delle persone, che poi si allontanavano frettolosamente dal luogo mentre gli stessi tornavano davanti ai succitati locali pubblici, rimanendo  in attesa di incontrare altri individui. Nel corso dell’attività investigativa si è constatato effettivamente, che Campo di Marte da diversi mesi sotto la “lente di ingrandimento” da parte delle Forze di Polizia (ne sono la dimostrazione i continui controlli a cui settimanalmente è sottoposta) ed oggetto di numerose attività di polizia giudiziaria delle FF.OO., era divenuta ormai “una roccaforte” per gli spacciatori extracomunitari, che giornalmente vi stazionavano e, che quotidianamente si rendevano responsabili di cessioni di dosi di stupefacente del genere eroina, cocaina ed hashish.

L’attività di spaccio avveniva davanti e dietro l’angolo del “bar Italia”, nelle adiacenze del “Punto Sisal”, all’interno delle gallerie, nel retrostante parcheggio adiacente l’Agenzia delle Entrate e nel sottopassaggio di via Vittorio Veneto. Molti dei tossicodipendenti assumevano lo stupefacente acquistato direttamente all’interno delle gallerie ovvero nelle adiacenze dell’uscita di quella Casentino.Ne sono la prova le tracce di sangue sul pavimento notate nel corso di alcune ispezioni effettuate, i ritrovamenti di siringhe usate e di fiale di acqua per preparazioni iniettabili. La dimensione del fenomeno nel suo complesso era a dir poco allarmante. Le fotografie scattate, che immortalano gli indagati nell’illecita attività dello spaccio di sostanze stupefacenti,  ampiamente riscontrata dalle dichiarazioni assunte dagli acquirenti sottoposti a controllo immediatamente dopo avere contattato lo spacciatore e dal sequestro di stupefacente effettuato,  dà piena contezza di un’attività fiorente la cui rimuneratività la rende impermeabile agli interventi delle Forze dell’Ordine.

Traspare chiaramente che trattasi di un vero e proprio lavoro, uno stile di vita adottato in piena consapevolezza dei relativi rischi da un nutrito nucleo di spacciatori – pluripregiudicati per reati concernenti gli stupefacenti e quasi tutti clandestini sul territorio italiano – che, sapendo di poter contare su un florido mercato e su numerosi e vari referenti, di vario livello ed estrazione anche territoriale, quanto a fornitori, collaborano e interagiscono variamente tra loro in un’attività la cui natura finisce col porsi in termini propriamente imprenditoriali.

Questo era per  loro era  l’unico sostentamento di vita. Ogni singola dose del peso di gr. 0,1 veniva  venduta ad € 20,00 ed è confezionata sotto forma di una pallina, contenente un altro involucro termosaldato,  all’interno del quale vi è lo stupefacente. La singola dose veniva occultata dagli spacciatori generalmente all’interno della bocca, per essere immediatamente ingoiata in caso di controllo da parte  delle Forze dell’Ordine ovvero nascosta  negli slip oppure tenuta in mano, pronta per essere gettata. Generalmente ne portavano una alla volta, proprio per evitare di essere arrestati,  per la detenzione ai fini di spaccio (per una sola incorrerebbero solo in una segnalazione amministrativa). La  conformazione sferica della dose non è un caso. Essa veniva scelta proprio per la difficoltà di recuperarla,  nel caso veniva ingoiata ovvero lanciata sulla pubblica via all’atto del controllo.

Per le Forze dell’Ordine era  divenuto oramai quasi impossibile arginare quanto stava accadendo a Campo di Marte, pubblica zona “vissuta” dai cittadini che ivi vi svolgono quotidianamente la propria attività lavorativa presso uffici o negozi, da quelli che la percorrono giornalmente per recarsi nell’adiacente stazione ferroviaria (pendolari o studenti) ed in via Vittorio Veneto, strada centrale della città, che giornalmente sono costretti a vedere tale scempio e degrado (giovani che consumano sostanze stupefacenti sotto i corridoi delle gallerie o delle abitazioni adiacenti, presenza sui pavimenti delle stesse e sulla strada di siringhe utilizzate complete di aghi, fiale di vetro rotte di acqua per preparazioni iniettabili e di  macchie di sangue, cessioni di stupefacenti, liti continue tra extracomunitari). Il luogo è stato scelto con intelligenza dagli spacciatori, per le innumerevoli vie di fuga presenti, per i numerosissimi nascondigli utilizzati per  occultare e prelevare nell’immediatezza  della vendita lo stupefacente e, soprattutto per la possibilità di prevenire eventuali interventi delle forze di Polizia e quindi rendere vana ogni azione repressiva nei loro confronti. Basti pensare, che in alcune circostanze, proprio nel corso di controlli eseguiti da parte della Polizia Municipale e Polizia di Stato, l’attività di spaccio temporaneamente sospesa è stata immediatamente ripresa quando il personale operante si è allontanato dalla zona.

Gli spacciatori identificati sono di origine magrebina e tunisina con numerosi precedenti penali per reati inerenti lo spaccio di stupefacenti e  per  la maggior parte clandestini sul territorio ed oggetto più volte di espulsione dall’Italia. Alcuni di essi già arrestati  più volte, appena scarcerati hanno ripreso immediatamente la fiorente attività e nonostante la sottoposizione a misure alternative alla carcerazione (obbligo di dimora e obbligo di presentazione alla p.g.), che non avevano sortito su di loro alcun effetto deterrente

I soggetti tratti in arresto  stamattina  sono:

  1. K., nato a Le Kef (Tunisia) il 21 luglio 1979;
  2. A., nato in Marocco il 16 maggio 1981;
  3. B., nato in Tunisia il 13 giugno 1991;
  4. R., nato in Tunisia il 18 dicembre 1979;
  5. M., nato in Tunisia il 9 settembre 1974;
  6. M., nato in Tunisia il 2 settembre 1979;
  7. M. nato in Tunisia il 9 dicembre 1984;
  8. B., nato a Casablanca (Marocco) il 4 maggio 1993;
  9. D., nato in Marocco il 21 novembre 1986;
  10. M., nato in Tunisia l’8 marzo 1983;

Sulla base delle attività d’indagini svolte , con  il coordinamento della Procura della Repubblica di Arezzo – Sost. Proc.  Dott. CLAUDIANI –  il  Tribunale di Arezzo Ufficio GIP – Dott.ssa Anna Maria LOPRETE – emetteva un ordinanza di custodia cautelare , in carcere ed ai domiciliari, nei confronti di 10 (dieci) indagati per il reato di cui all’art. 73 DPR 309/90 (spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso).

Alcuni dei destinatari della misura cautelare sono stati catturati a  Siena e Pisa, dove si erano spostati con le loro illecite attività .

Coinvolta anche una donna, moglie di uno degli arrestati, che risulta indagata ma non destinataria della misura.

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