Apertura al pubblico Museo paleontologico “Luigi Boldrini” Pietrafitta

un viaggio nel passato della fauna del Pleistocene

Apertura al pubblico Museo paleontologico "Luigi Boldrini" Pietrafitta

Apertura al pubblico Museo paleontologico “Luigi Boldrini” Pietrafitta

Apertura al pubblico – Giovedì 15 giugno, alle 17.30, a Piegaro si apriranno al pubblico le porte del tanto atteso Museo paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta. Questo nuovo arricchimento delle collezioni dei musei della Direzione regionale musei dell’Umbria sarà inaugurato con un evento speciale, che promette di essere una tappa fondamentale per gli appassionati di storia naturale e per tutti coloro che desiderano scoprire i segreti della fauna del Pleistocene.

| di Marcello Migliosi – direttore

L’acquisizione del museo è stata perfezionata lo scorso novembre da Marco Pierini, direttore della Direzione Regionale Musei. Grazie alle recenti assunzioni di personale dedicato all’assistenza alla fruizione, all’accoglienza e alla vigilanza, sarà possibile aprire le porte al pubblico per tre giorni a settimana: lunedì, martedì e domenica, dalle 8:00 alle 19:40. Il museo rimarrà chiuso solo la terza domenica di ogni mese.

A dirigere questa preziosa istituzione è stata nominata Tiziana Caponi, funzionario archeologo della Direzione Regionale Musei Umbria e responsabile delle collezioni del Museo archeologico nazionale dell’Umbria. La sua competenza e la passione per la conservazione e la divulgazione del patrimonio storico-naturale assicurano una guida autorevole per i visitatori.

Il Museo paleontologico “Luigi Boldrini” ospita una delle più importanti collezioni in Europa di animali vertebrati del Pleistocene Inferiore. Circa 1,5 milioni di anni fa, l’area di Pietrafitta era una palude caratterizzata da un clima caldo e umido, popolata da una vasta gamma di animali, tra cui mammuth di grandi dimensioni. Grazie a un processo di fossilizzazione, i resti di questi straordinari esseri viventi sono giunti fino a noi, preservati all’interno dei blocchi di lignite. L’estrazione di questo materiale, che è stato utilizzato come combustibile per una centrale elettrica fino al 2000, ha consentito il recupero dei reperti paleontologici.

Il museo offre una straordinaria panoramica della fauna del Pleistocene Inferiore, con fossili di mammuth meridionalis, rinoceronti, felini, orsi, uccelli, tartarughe e rane, solo per citarne alcuni. Questi esemplari cattureranno l’attenzione dei visitatori, offrendo un affascinante viaggio nel passato e nella ricca biodiversità che caratterizzava la regione in quel periodo.

È doveroso riconoscere a Luigi Boldrini, assistente capoturno della miniera e appassionato paleontologo, il merito di aver scoperto e valorizzato queste preziose testimonianze del passato. È grazie al suo impegno, al suo studio e al suo amore per il territorio che oggi possiamo ammirare questi straordinari fossili. Pertanto, il museo è stato intitolato a lui, come riconoscimento del suo contributo e per mantenerne viva la memoria.

L’apertura del Museo paleontologico “Luigi Boldrini” rappresenta un evento di grande rilevanza per la comunità scientifica, per gli appassionati di paleontologia e per tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza del passato del nostro territorio. Questa nuova struttura museale promette di diventare un punto di riferimento per la ricerca, l’istruzione e la divulgazione, offrendo un’opportunità unica di scoprire le meraviglie della storia naturale dell’Umbria.

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