Acquistata nel 1973 era utilizzata come riserva di caccia per le famiglie facoltose del Trasimeno. Chiodini «Si torna indietro di 40 anni»
MAGIONE – Il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini contesta la decisione della Provincia di Perugia di mettere in vendita isola Polvese e definisce la scelta:
«improvvisata ed arrogante. – Un salto indietro di quaranta anni che annullerebbe i tanti investimenti fatti nella valorizzazione e nella promozione di un bene di straordinario valore ambientale e culturale. La Provincia ci ripensi e tolga l’isola dal piano delle alienazioni».»
«Il suo acquisto nel 1973 – spiega Chiodini – è stato un atto di grande significato civile e politico. Come le famiglie contadine si liberavano dalla condizione mezzadrile acquisendo una parte delle terre padronali, così gli enti locali e i cittadini del lago con il ritorno alla giurisdizione pubblica dell’isola più grande del Trasimeno riscattavano uno dei simboli del vecchio latifondo agrario, gestito ad esclusivo uso di alcune ricche famiglie che si alternarono nella proprietà dell’intero bene, al solo scopo di utilizzarlo come riserva di caccia per pochissimi eletti».
«La scelta di vendere l’isola – che ricade nel territorio di Castiglione del Lago ma si affaccia su San Feliciano, “da cui partono i traghetti pubblici che ne sanciscono il libero accesso» – è per il sindaco Chiodini «miope, improvvisata ed arrogante: una decisione maturata al solo scopo di far quadrare i bilanci di un ente prossimo alla chiusura per legge costituzionale. Assieme agli altri comuni del lago – conclude – ci opporremo alla vendita in tutti i modi. Se non ci sarà un formale e tempestivo ravvedimento da parte della Provincia, solleveremo la vicenda direttamente alla Regione Umbria, al Ministero dell’ambiente e al Ministero dei beni culturali e del turismo».
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