Omicidio a Foiano della Chiana: fermato un 37enne pakistano
Nella notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre, a Foiano della Chiana (AR), i carabinieri della Compagnia di Cortona sono intervenuti su segnalazione dei familiari di Letizia Girolami, una donna di 72 anni, scomparsa dopo non essere rientrata a casa. Le ricerche, condotte con il supporto dei Vigili del Fuoco di Cortona, hanno portato al tragico ritrovamento del corpo senza vita della donna, riversa a terra nel giardino della sua abitazione di campagna.
Girolami presentava ferite evidenti al volto, e i primi rilievi effettuati sul posto hanno confermato che la donna è stata vittima di un atto violento. Il medico legale, insieme alla Sezione Investigazioni Scientifiche dei carabinieri di Firenze, ha esaminato la scena del crimine, rilevando una profonda ferita alla testa, compatibile con un’aggressione.
Le indagini sono state avviate immediatamente dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei carabinieri di Cortona, con il supporto del Nucleo Investigativo di Arezzo, e sono state coordinate dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Arezzo. Grazie alle prime ricostruzioni, gli inquirenti hanno rapidamente identificato un sospettato: un cittadino pakistano di 37 anni, residente nella stessa zona. I carabinieri hanno raccolto sufficienti elementi probatori per procedere al fermo dell’uomo, considerato il principale indiziato dell’omicidio.
Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato trasferito nella Casa Circondariale di Arezzo, dove resterà in attesa degli sviluppi del procedimento giudiziario. Nel frattempo, le indagini proseguono per chiarire ulteriormente le circostanze che hanno portato al drammatico evento.
La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Foiano della Chiana, dove Letizia Girolami era conosciuta e benvoluta. I carabinieri stanno continuando a lavorare per ricostruire nel dettaglio i fatti e comprendere il movente che ha portato all’omicidio. Al momento, non si escludono ulteriori sviluppi nelle prossime ore, man mano che emergono nuovi elementi dall’inchiesta.
Le autorità hanno sottolineato che il fermo del 37enne è stato effettuato nel rispetto dei diritti dell’indagato, che va considerato innocente fino a prova contraria, come stabilito dal principio costituzionale della presunzione di innocenza. Il caso, ora sotto la supervisione della Procura di Arezzo, è ancora nella fase preliminare delle indagini, che dovranno stabilire con certezza la responsabilità del fermato.
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