“La mafia ha paura di perdere il consenso. Lo Stato deve riconquistarlo e risolvere i problemi economici e sociali, quelli che vengono sfruttati dalle cosche per attrarre le persone. Se capiamo questo, combattiamo davvero la mafia. E il modo migliore per colpirle è quello di mettergli le mani nelle tasche. In un momento critico come quello attuale, il pericolo è quello dell’infiltrazione delle mafie nell’economia.
Piano piano, sfruttando la crisi, si impossessano delle aziende ed è sempre più difficile scovare capitali mafiosi nelle imprese italiane. Spesso non si presentano col volto violento. E’ una metafora del potere in senso ampio. Per questo ho deciso di scrivere di mafia.
La legalità è la forza dei deboli. Per veder rispettati i tuoi diritti hai bisogno della legalità”. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ospite speciale della giornata di chiusura dell’Isola del Libro Trasimeno, ha presentato a Isola Maggiore di fronte a un pubblico delle grandi occasioni, con le massime autorità civili e militari dell’Umbria, il libro “Lezioni di mafia”.
Insieme a lui il procuratore del Tribunale di L’Aquila Fausto Cardella, il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo e l’attore Sebastiano Lo Monaco. A coordinare l’incontro il giornalista Rai Mino Lorusso.
“La mia vita è cambiata quando mi hanno proposto di fare il giudice del primo maxiprocesso alla mafia – ha spiegato Grasso – . Mia moglie mi fu di grandissimo sostegno, dicendo: ‘è il tuo lavoro, quel che verrà ci pigliamo’. E io le confessai che se avessi dovuto rinunciare a questo incarico avrei lasciato la magistratura. Da allora vivo sotto scorta.
Fui fagocitato dalla macchina del maxi processo, e mio figlio 14enne perse d’improvviso il padre. Dall’oggi al domani mi vide circondato da uomini armati e scomparvi dalla sua vita. Ha perso il padre, ma anche un amico. Quando morì Falcone, che lui conobbe perché eravamo amici, riuscimmo a recuperare il nostro rapporto. Perché mio figlio capì che per il mio lavoro si poteva morire”.
E ancora: “La scuola, la formazione alla legalità sta dando la possibilità ai nostri nipoti di incidere sulla realtà.
E questo mi dà tanta speranza. E’ la riprova che abbiamo fatto tantissima strada. E questa opera che continua, grazie alla scuola, ci danno la speranza di nuovi giovani, con i valori della legalità”.
E sul suo ingresso in politica, ha specificato: “Una vita senza impegno civile non vale la pena di essere vissuta. Fausto Cardella mi definisce un infiltrato dell’antimafia in politica, ma io ancora spero che gli infiltrati restino sempre in minoranza”.
Il presidente, appena approdato a Isola Maggiore, ha incontrato la vedova del Sovrintendente Polfer Emaunele Petri, Alma, alla quale ha voluto testimoniare come il sacrificio di suo marito sia ancora oggi un esempio per le istituzioni. Grasso anche consegnato un omaggio del Senato della Repubblica a due anziane abitanti che ancora oggi tramandano la raffinata arte del ricamo a mano di Isola.
Due momenti davvero emozionanti, che danno la cifra dell’importanza dell’appuntamento di chiusura dell’edizione 2014 dell’Isola del Libro Trasimeno.
[divider]
Commenta per primo