Teatro, Mengoni di Magione, cominicia la stagione con “Dopo il Silenzio”

Grandi consensi per la Stagione di Prosa del Teatro Mengoni di Magione che ha superato il numero degli abbonati dello scorso anno e s’inaugura domenica 16 novembre, alle 21 con Dopo il Silenzio debuttato con successo al Festival di Spoleto e interpretato da Sebastiano Lo Monaco e Mariangela D’Abbraccio, Turi Moricca.

Lo spettacolo, che replica al Politeama Clarici di Foligno lunedì 24 novembre, alle 21, vede la collaborazione tra Pietro Grasso e uno dei più interessanti drammaturghi italiani, Francesco Niccolini.

Attraverso un dialogo acceso e vibrante vengono messe di fronte due generazioni, due punti di vista totalmente opposti del leggere la vita.

In un luogo dell’attesa, in un purgatorio dell’anima, in una condizione fuori dal tempo e dallo spazio dove fa breccia la grande storia con i suoi eventi, i destini di un giovane e di un uomo s’incontrano per fare i conti con la propria coscienza, confrontano le loro vite in un faccia a faccia che parte dalla mafia come fenomeno esterno a sé per arrivare a una definizione di mafia come condizione interiore dell’uomo, come reazione a problematiche sociali, come risposta sbagliata a bisogni inespressi, come prodotto di un Silenzio complice; una mafia che nasce in ognuno quando il dialogo con propri valori non è aperto e leale.

In quel luogo, come se da sempre fosse lì, un uomo pubblico, che da sempre ha combattuto per le sue idee, per la giustizia, che ha attraversato la storia d’Italia degli ultimi trent’anni e più, con le sue delusioni e sconfitte ma anche speranze e vittorie, attende che quel giovane arrivi. Un uomo che porta con sé la storia, la drammatica storia di questa seconda repubblica, un uomo con le sue scelte sempre coraggiosamente e onestamente affrontate con altrettanta coerenza affronta il giovane che domanda, pretende e giudica. Un giovane che non conosce quella storia se non attraverso la televisione. Un giovane che ha venduto sé stesso e la propria libertà.

Tra quei due uomini di età ed esperienza diverse, si crea progressivamente una comprensione, un abbraccio ideale, un ricongiungersi etico e morale che possa fondare simbolicamente una Nazione più civile, capace di una rivolta morale e di dire “Noi no !”.

Tra quei due uomini, in quello spazio metafisico della memoria, in quella sorta di archivio della mente, fatto di volti, nomi, luoghi, c’è una donna, un pensiero al femminile che pone la speranza della trasformazione e che impone la conoscenza e il sapere come strade verso il futuro. Incarna questa figura una vibrante Mariangela D’Abbraccio.

Quella donna incarna il futuro, la possibilità di una trasformazione, una nuova alba possibile per la città distrutta e dilaniata. Quella donna oppone alla cultura del sangue, la cultura dell’amore e come le antiche Troiane difende quei valori familiari depositati nel segreto dell’esperienza matrimoniale.

Quell’uomo e quella donna, con accanto a sé il giovane, con i loro volti sfiorati dal vento, possono così finalmente celebrare coloro che non ci sono più, coloro che hanno dato la vita per difendere e costruire la democrazia e sulla terra così inginocchiarsi e sentire il calore del sole.

Lunedì 24 novembre, alle ore 18,30, in occasione della recita di Foligno la Compagnia incontra il pubblico presso lo spazio Zut, Corso Cavour 83.

Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20, fino al giorno precedente lo spettacolo. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima della recita altrimenti vengono rimessi in vendita.

E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

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