Una voragine a Città della Pieve, scoperto un tesoro
Immaginate di sollevare uno scrigno con un coperchio fatto di nuda terra e di dischiudere davanti ai vostri occhi e a quelli dell’umanità un tesoro preziosissimo e misterioso a Città della Pieve. Lo scrive Sara Minciaroni in un articolo sul Corriere dell’Umbria.
E’ quello che è successo domenica sera ad un agricoltore di Città della Pieve che mentre dissodava il terreno si è dovuto fermare quando l’aratro si è incastrato.
Dove è passato il mezzo – scrive Minciaroni – si è poi aperta una voragine del diametro di circa un metro e profonda almeno tre, l’uomo incuriosito si è affacciato per poi calarsi nel buco, riemergendo con la consapevolezza di aver effettuato il ritrovamento di un reperto archeologico. Al momento il proprietario del terreno è l’unico ad aver messo piede là sotto e solo dal suo racconto si evince che sotto la terra, in quel tratto di Umbria nella località Fondovalle – Salci, giacciono, probabilmente da secoli, almeno quattro manufatti che sembrerebbero delle urne cinerarie e forse un sarcofago di origine etrusca.
Al momento quello che si vede dalle fotografie scattate sul posto è sicuramente un’opera forgiata sulla pietra raffigurante una figura umana. Un etrusco a banchetto? Forse. Del resto nella iconografia di quell’antico popolo che abitò anche queste terre, raggiungendo il massimo splendore tra il sesto e il quarto secolo avanti Cristo, sono molto comuni le scene di banchetti e di figure che tengono in mano oggetti simili a piatti o vassoi esattamente come in questo caso. Quello che sorprende sono i tratti perfetti del volto che affiora dal terreno e la precisione dell’arto che afferra il piatto, mentre i capelli sembrano intrecciati sopra la fronte o raccolti da una coroncina. Le dimensioni della figura umana sembrano di non molto inferiori a quelle naturali, mentre, sulla parete alle sue spalle, si staglia un fondale azzurro che sembrerebbe dipinto in due tonalità differenti, quasi a tracciare, nella suggestione dello scatto, il profilo di uno specchio d’acqua. Sempre su questo sfondo si nota una scritta, quella che ad una prima, non esperta occhiata, potrebbe sembrare un’incisione etrusca, in grafia sinistrorsa, che scorre cioè da sinistra verso destra, come era uso degli Etruschi.
Immediatamente la polizia municipale di Città della Pieve e i carabinieri della locale stazione hanno messo in sicurezza l’area come richiesto dalla Soprintendenza, personale del Comune e vigili del fuoco hanno operato per realizzare una copertura della voragine al fine di evitare che la pioggia possa compromettere i reperti. I carabinieri presidieranno l’area anche durante la notte per evitare la sottrazione di quelli che al momento sembrerebbero preziosi reperti, interessanti soprattutto perché si tratterebbe del più importante ritrovamento etrusco a Città della Pieve.
Si attende ancora – riporta il Corriere – l’arrivo degli esperti della Soprintendenza che dovrebbero effettuare un primo sopralluogo nella giornata di mercoledì.
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