Paciano, mille gru di carta per ricordare Hiroshima

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Si concluderà con i racconti di testimoni e sopravvissuti e attraverso musica e immagini il progetto di Paciano “Scriverò pace sulle tue ali, intorno al mondo volerai”, in commemorazione dei 70 anni dallo sgancio delle prime bombe atomiche ad Hiroshima e Nagasaki.

Domani, giovedì 6 agosto alle ore 21 nel centro storico del piccolo borgo umbro si darà vita ad una serata ricca di emozioni, momento conclusivo di un percorso promosso dal “Centro Terzo Millennio” con il Comune e “TrasiMemo, Banca della Memoria del Trasimeno” e ideato da Leslie Busby che, nelle settimane precedenti, ha visto la comunità locale impegnata in particolare nella creazione di origami. Per oltre due mesi si è infatti lavorato alla costruzione di mille origami, gru di carta, simbolo di pace e speranza, inviate nel mese di luglio ad Hiroshima per essere esposte al Monumento dei Bambini alla Pace. Il laboratorio di origami è stato un vero lavoro di comunità.

Tantissime le persone che hanno sentito dentro di s’ il piacere di contribuire anche solo piegando una piccola gru. “Le Gru di origami rappresentano la fiducia nell’impegno comune – spiega Leslie Busby -. Se insieme sono state piegate tantissime gru colorate saremo noi stessi ad aver costruito una forte alleanza di umanità per la pace”. L’iniziativa è ispirata a Sasaki Sadako, sopravvissuta alla bomba atomica, ma vittima delle conseguenze atomiche, dieci anni dopo.

Al suo undicesimo compleanno fu colpita da una grave forma di leucemia legata alle radiazioni ricevute sin dall’infanzia, ma la bambina non si arrese. Tentò con tutte le sue forze di contrastare la malattia e si impegnò a realizzare con la tecnica dell’origami mille gru (l’animale simbolo di lunga vita) di carta, che, secondo una leggenda popolare, le avrebbero permesso di esprimere un qualunque desiderio. Purtroppo Sadako non riuscì a sopravvivere, ma divenne ben presto un simbolo di speranza, tenacia e pace. A Paciano il progetto è stato reso possibile anche grazie al supporto dato da Keiko Shibamoto, giovane mamma giapponese da lungo residente nel borgo.

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