Smaltimento illecito di rifiuti nel Lago Trasimeno, pesci morti a migliaia
I Carabinieri Forestali di Passignano sul Trasimeno hanno individuato e denunciato all’Autorità Giudiziaria i titolari di un allevamento suinicolo di Castiglione del Lago, ritenuti responsabili della moria di pesci avvenuta nei giorni scorsi nel torrente Rio Pescia. Gli investigatori hanno infatti ipotizzato che la morte dei pesci, che ha interessato un tratto lungo ben 2.5 km del Rio Pescia sino alla foce sul Lago Trasimeno, possa essere stata provocata dallo sversamento di liquami proveniente dall’allevamento di maiali.
La zona riveste particolare importanza a livello ambientale in quantoa rea di sosta per l’avifauna migratoria e sede vitale di importanti specie ittichee per questo individuata come Zona a Protezione Speciale (ZPS) ricompres anella rete ecologica europea Natura 2000 dalla direttiva 92/43/CEE “Habitat”.
Il torrente Rio Pescia è inoltre sottoposto a vincolo paesaggistico ambientale
Nel corso delle attività investigative compiute dai Carabinieri Forestali è stato sottoposto a sequestro probatorio alcune aliquote di pesci e prelevato campioni di acque, con la collaborazione di personale specializzato di Arpa Umbria, per le successive analisi.
La legge 68-2015 che ha introdotto nel codice penale gli “ecoreati” ha previsto la reclusione sino 10 anni per chi inquina, prevedendo una specifica aggravante nel caso di compromissione o un deterioramento significativo delle acque.
Nell’ambito del controllo presso l’allevamento sono stati rinvenuti rifiuti speciali abbandonati ovunque, quali lavandini, vasche da bagno, vecchi silos dismessi, fusti metallici vuoti, rifiuti ferrosi vari (autonoma ipotesi contravvenzionale di cui all’art. 256 co.2 d.lgs 152-06.)
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