
Molini Fagioli, presidente Figna, impatto acustico è molto basso
«Il nostro gruppo qui in Umbria ha una sua propaggine ma che si insedia in Veneto e soprattutto in Emilia Romagna dove ha la sede. Nello scorso anno ha trasformato oltre 300 mila tonnellate di grano quasi tutto italiano e che proviene da agricoltura controllata con delle filiere per valorizzare al meglio le agricolture dei territori in cui esistono gli stabilimenti». Lo ha detto Alberto Figna presidente della Molini Fagioli a margine della visita del ministro Salvini, avvenuta oggi all’interno della nota azienda.
L’azienda qualche tempo fa fu al centro di una serrata lotta finché si potesse mantenere l’attività in un presidio industriale, nei pressi di alcune abitazioni. C’era il rischio che si potessero perdere dei posti di lavoro. La Lega, con la mediazione di Matteo Salvini tramite il senatore Luca Briziarelli, è riuscita a scongiurare la chiusura.
«In realtà questo stabilimento – ha spiegato il presidente – ha oltre 20 persone dirette con un indotto di poco più di 100 persone calcolato e con 1000 agricoltori che sono direttamente coinvolti nella produzione del grano che viene qui trasformato. Abbiamo fatto recentemente degli investimenti non tanti come avremmo voluto perché abbiamo avuto una battaglia legale che ha ostacolato in maniera molto feroce. La battaglia legale è culminata con l’ordinanza del tribunale che di fatto ha obbligato.
Lo stabilimento – ha concluso Figna – è fatto per lavorare 24 ore al giorno, 7 giorni su sette. L’impatto acustico in realtà è veramente molto, ma molto basso».
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