Fabbrica Rondini, conclusa bonifica amianto
Nei prossimi mesi il concorso di idee per la riqualificazione dell’area. Sindaco Chiodini: “Punto strategico nel centro storico di Magione”
Eliminazione di elementi in amianto, messa in sicurezza di strutture pericolanti e rimozione di rifiuti e detriti. Si è conclusa da qualche giorno, con questi interventi, la bonifica straordinaria di parte della fabbrica Rondini, edificio industriale dismesso da decenni situato nel centro storico di Magione.
L’operazione si è resa necessaria dopo anni di abbandono, seguiti alla chiusura della storica fabbrica produttrice di letti e mobili in ferro e all’acquisto, nel 2005, dell’intera area da parte del Comune di Magione.
«L’intervento di bonifica – sottolinea Giacomo Chiodini, sindaco di Magione – era un passo obbligato per garantire la qualità ambientale in una zona ad alta residenzialità. Nei prossimi mesi l’amministrazione procederà alla pubblicazione di un bando per avviare un concorso di idee sulla riqualificazione e il riutilizzo dell’immobile.
La posizione della fabbrica all’interno del centro storico di Magione – conclude il primo cittadino – rende di particolare importanza questo progetto che dovrà essere, anche attraverso il concorso di idee e il confronto con i cittadini, il più partecipato possibile».
La ditta, aperta alla fine del secondo decennio del Novecento dai fratelli Adrasto, Germano, Luca e Napoleone Rondini ebbe subito un notevole sviluppo grazie alle commesse ottenute dal governo per la costruzione di tende e brande militari. Si ricorda, al riguardo, una grande esposizione di tende militari realizzata nell’odierna piazza Matteotti.
Il successo dell’azienda portò i fratelli Rondini a costruire una seconda sede, tra gli anni Venti e Trenta, in prossimità della stazione ferroviaria, più comoda per l’invio e lo smercio dei prodotti della ditta.
Nel periodo di maggior prosperità vi lavoravano oltre cento operai, con turnazioni, rappresentando un importante polo produttivo per l’intera realtà magionese. Ancora negli anni Sessanta tanti giovani iniziavano a lavorare nella ditta, mentre la produzione si trasformava e venivano realizzati prevalentemente reti e letti che venivano venduti in tutta Italia.
La crisi dell’industria ha portato prima alla chiusura della sede originaria nel centro del paese e, successivamente, alla cessazione definitiva dell’azienda intorno al duemila.
Nel recente passato l’area è stata oggetto di un programma urbanistico di riqualificazione tramite project financing, compartecipazione pubblico-privata, che non ha avuto seguito per mancato interesse privato in occasione di una gara di evidenza pubblica predisposta all’interno del quadro strategico di valorizzazione del centro storico di Magione.
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