Pietrafitta, gli anni di Piombo, al Museo paleontologico arriva “Nell’incavo dell’onda”

Gli Anni di Piombo quaranta anni dopo. Si parlerà dei difficili anni ’70 venerdì 27 febbraio, alle ore 21, al Museo paleontologico “L. Boldrini” di Pietrafitta, con la presentazione del romanzo “Nell’incavo dell’onda”. Edito da Morlacchi Editore, è stato scritto dal collettivo letterario “Generone”, formatosi a Perugia e composto dall’avvocato Pietro Cappannini, dal giornalista Paolo Giovagnoni e dal romano Cesare Prudente.

Un libro che intreccia le storie di un terrorista e di un ufficiale dell’esercito che, molti anni dopo avere combattuto le loro battaglie nell’Italia degli anni di piombo, si incontrano nello studio perugino di un avvocato e vengono intervistati da un giornalista.

Incontri da cui scaturiscono le storie confluite nel libro, che narra episodi di vita di alcuni personaggi di fantasia immersi nella realtà difficile degli anni Settanta. La presentazione di venerdì prossimo è patrocinata dai Comuni di Panicale e Piegaro e sarà corredata dalla Mostra fotografica in bianco e nero di Mimmorossi e da video dei telegiornali dell’epoca, musiche originali di Silvio Cerri.

A presentare il volume interverrà Claudio Brancaleoni, editor dell’opera. Previsto inoltre l’intervento di Nicole Zugarini, studentessa universitaria di Criminologia ed animatrice di un Centro di documentazione della Valnestore.

Informazioni sul libro
Pubblicato il 12 dicembre scorso, il romanzo “Nell’incavo dell’onda” sta andando verso l’esaurimento della prima tiratura. E’ in preparazione la seconda edizione. Nella pagina facebook denominata “Generone” sono disponibili approfondimenti multimediali sugli autori e sulle attività del collettivo letterario. In copertina il dipinto “Blue moon”, del maestro Luciano Boccardini, con l’elaborazione grafica di Agnese Tomassetti, che ha aggiunto tre fori di proiettile sul tondo di una luna rossa. Per la narrazione è stata scelta la formula del doppio registro, cosicchè al lettore viene fornito il punto di vista dei terroristi e di chi opera contro di loro, per conto dello Stato. Un modo per evitare facili dietrologie e lasciare a chi legge il giudizio sui fatti e sulle situazioni. C’è poi una terza dimensione spazio-temporale, collegata alla città di Perugia, dove si è formato il collettivo letterario denominato “Generone” e da dove comincia la storia, per proseguire a ritroso fino agli anni Settanta, in un rincorrersi di luoghi e città, Roma, Firenze e sconosciute località di confine nel Settentrione, che restituiscono la fotografia di un’epoca in cui termini come lotta armata, clandestinità, autocoscienza, scontro di classe, gruppo di fuoco appartenevano al linguaggio quotidiano.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*