Raduno collegiale di Federmoto sulla pista di Castiglione del Lago

Raduno collegiale

Raduno collegiale di Federmoto sulla pista di Castiglione del Lago

I sessanta migliori giovani piloti italiani di motocross riuniti a Castiglione del Lago, sulla pista di Gioiella, per uno stage della Federazione Motociclistica Italiana. Il raduno collegiale si terrà sabato 12 e domenica 13 marzo e avrà come protagonisti ragazzi di età compresi tra gli 8 ed i 17 anni, appartenenti al settore “MX Junior” che comprende le classi 65, 85 e 125 Junior.


Ufficio stampa


Si tratta del primo atto ufficiale della stagione 2022 del Moto Club Trasimeno “G. Capecchi”, chiamato ad ospitare questo importante evento.

Lo stage proporrà un programma molto intenso che scatterà sabato mattina e che prevede prevalentemente sessioni in pista, con prove libere e turni dedicati all’approfondimento tecnico in cui i ragazzi saranno divisi per età e classi di cilindrata e impegneranno tratti diversi del tracciato; ma non mancheranno parti teoriche dedicate alla preparazione atletica, sotto la guida del trainer Juri Naldini, e alla salute e al benessere personale, grazie alle indicazioni fornite dalla Dott.ssa Lorena Sangiorgi, Consigliera Federale nonché medico specializzato con ampia esperienza internazionale.

A seguire i ragazzi e a coordinare l’intera attività sarà lo staff della Federazione Motociclistica Italiana che durante tutta la stagione cura questo settore strategico per il futuro del motocross italiano e che è diretto da un grandissimo ex-campione, particolarmente legato all’impianto dal 2007 intitolato alla memoria di Vinicio Rosadi.

Parliamo di Andrea Bartolini, 54 anni, imolese, tre volte campione del mondo, nel 1999 (individuale, nella classe 500, e a squadre) e nel 2002, ancora con la Maglia Azzurra.

Gioiella costituisce per Bartolini un luogo “del cuore” ma anche una svolta epocale della sua carriera. Il 6 aprile 1997, in occasione del GP d’Italia, seconda prova del mondiale 500, il fuoriclasse  romagnolo fu infatti il primo pilota a vincere un gran premio iridato con una moto assolutamente rivoluzionaria, la Yamaha YZM 400F, e il primo italiano a conquistare un successo pieno nella massima cilindrata sul terreno di casa.

Su quella gara ormai leggendaria, caratterizzata dalle incredibili rimonte dell’italiano, con lunghissimi salti in discesa che mandarono in visibilio il pubblico e i telecronisti di allora, Bartolini e la Yamaha fondarono i presupposti per il trionfo mondiale raccolto due stagioni dopo, nel 1999, quando il GP d’Italia si disputò ancora a Castiglione del Lago, il 16 maggio, e vide ancora un successo del fortissimo pilota.

Interpellato sul suo rapporto con questa pista, Andrea Bartolini afferma senza mezzi termini: “A Gioiella ho fatto la più bella gara della mia vita! (quella del ‘97, n.d.r.). Fu una prova emotivamente fortissima, di cui non si è appannato il ricordo”.

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